Questa estate ho una rubrica, Spritz e Gossip a Colazione, su Vera Estate di Vera Tv canale 79 (ma potrebbe cambiare da regione a regione) quasi ogni venerdì dopo le 10:30 di mattina. Questo è il testo che mi porto in televisione sul tema assegnato del giorno.
Disclaimer: gli argomenti sono in genere proposti dalla tv su cui va in onda il programma.
Puntata qui: https://veratv.it/index.php/2022/06/24/vera-estate-24-giugno-2022/
Qualche settimana fa Elettra Lamborghini è stata vittima di slut shaming da parte di ragazzi che stavano girando un video al cellulare e ha fermato il concerto in una discoteca di Rimini per prenderli in giro. Si è scoperto che andare ai concerti a insultare la gente è un trend TikTok. Anna Pepe due mesi fa ha subito lo stesso trattamento durante un live in cui le è stato fatto body shaming e lei ha mandato la persona a quel paese. Forse una delle reazioni più “aggressive” degli ultimi anni l’ha avuta Fabri Fibra nel 2011, quando stanco della pioggia di insulti da una persona del pubblico, ha fermato il concerto ed è calato sotto al palco per dirne quattro alla persona interessata. Anche Elettra ha invitato il ragazzo che stava girando il video ad andarsene sotto l’occhio vigile delle body guard ma non è chiaro se è effettivamente successo. Qualcuno ai tavoli le ha urlato anche “Ma tiratela di meno!” solo perché ha stoppato tutto giustamente a disagio.
Ad un concerto di Giorgieness le hanno gridato “nuda” e lei si è fermata un attimo per spiegare come l’insulto non sia solo offensivo e sessista ma anche un grave disturbo di una persona che sta lavorando. Di sicuro un intervento più intelligente dell’insultare a propria volta perché ci si abbassa al livello dell’altro fino a quasi diventarlo.
Molestie
Purtroppo questo tipo di incidenti è tutto meno che nuovo ai concerti. Anzi, può succedere di peggio. A maggio Blanco è stato toccato in modo insistente nelle parti intime da una fan. Di questi tempi pare che sia il pubblico a scatenare più scandalo rispetto alle star sul palco, spesso con effetti negativi, e altrettanto spesso sono le star a salvare i loro fan. Nel 1993 Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana, fermò a metà la sua performance per proteggere una ragazza dall’essere sessualmente violentata. “L’hai palpeggiata senza permesso, eh?”, dice in slang (copping a feel) e gli altri membri della band indicano il molestatore prendendolo in giro alla Bart Simpson e facendolo così vergognare il responsabile: “Guardatelo!”, “Guardatelo! Ahhaha!”. Un po’ come Elettra ha fatto ai giorni nostri. Nel 2018 Celine Dion a Las Vegas ha gestito con una classe da manuale una fan ubriaca che aveva invitato sul palco a parlare di donare un midollo spinale per il figlio. Poi la donna ha abbracciato Celine e ha mimato un rapporto sessuale. La cantante non si è scomposta e la sicurezza ha scortato via la signora in modo gentile, poi ha detto: “A volte, alcune persone hanno solo bisogno di parlare e di essere ascoltate. Vi ringrazio perché qui abbiamo dato a questa signora la possibilità di parlare per cinque minuti”.

Groupie
Tuttavia ai concerti non ci sono solo situazioni umilianti, imbarazzanti o fastidiose. Oltre alla musica, si ha l’occasione di conoscere i propri idoli da vicino e persone nuove che a volte diventano i sostituti dei propri idoli. Appartiene al mondo del rock il fenomeno delle groupies, fenomeno partito da Elvis Presley, e sviluppatosi meglio con Beatles e Rolling Stones. La groupie, che può essere anche di sesso maschile, offriva un supporto morale e fisico al gruppo o al cantante. Aveva un proprio look per distinguersi dagli altri e un personale modo di fare. C’era chi seguiva la band nei loro tour e chi rimaneva in città. Gli anni d’oro furono quelli del decennio dal 1965 al 1975 perché era più facile entrare nei backstage dei concerti, parlare con le rockstar, adorarle e farsi adorare. E soprattutto non esistevano ancora interessi commerciali. Adesso, chiedendo in un sondaggio del mio blog e ai miei amici musicisti, ho scoperto che questa categoria è quasi estinta. Forse sopravvive ancora negli Stati Uniti dove c’è un culto delle star diverso dall’Europa. Le più famose groupies sono state Bebe Buell (anche se non ammette di esserlo stata, preferisce musa – Mick Jagger), Pamela Des Barres (tanti, Jimmy Page, Mick Jagger, Jim Morrison), Marianne Faithfull (Mick Jagger, David Bowie, Brian Jones), Lori Maddox (Jimmy Page), Nico (Jimi Hendrix, Leonard Cohen, Iggy Pop, Bob Dylan), Anita Pallenberg (Brian Jones, Keith Richards), Cynthia Plaster Caster (morta di recente, faceva i calchi di peni alle rockstar all’epoca, negli ultimi anni invece si era dedicata ai calchi dei seni delle rockstar donne).

Conoscere persone ai concerti
Oggi sembra fantascientifico conoscere di persona il proprio idolo a un concerto e intrattenerci una conversazione. Perché bisogna avere un backstage pass o conoscere qualcuno. In alcuni casi non si demorde e si riesce a conoscere un membro della band, in altri si ripiega sull’abbordaggio di persone tra il pubblico. In questo i miei follower mi hanno dato buone risposte.
Musicisti
“Primo fidanzamento serio con un batterista di un gruppo simil metal un po’ sfigato della mia città. Mi corteggiava nonostante fosse fidanzatissimo e per me ha buttato lei fuori di casa. Siamo durati un mese. Era un parassita approfittatore e insensibile che con la scusa di avere traumi, manipolava le donne. Oggi ha quasi 40 anni, vive con la madre che gli passa i soldi perché lui non vuole lavorare. Aggiungo che subito dopo ho intrapreso una scopamicizia con un bassista suo amico, dura da anni e il sesso è top”.
“Chitarrista. Due palle. Suonava nudo post-sex facendo tipiche faccette idiote. Mai più”.
“Ero uscita a vedere una band perché avevo un flirt col batterista…ma è stato il bassista a colpirmi il cuore e ci sto ancora insieme”.
“Esperienze supernegative: egocentrici e narcisisti”.
“Toccata e fuga con un cantante, molto soft ma non demordo” (una probabile groupie?).
Persone del pubblico
“Per un mio collega chiedo ad una ragazza di unirsi con noi a bere ma lei preferisce me”.
“Ho 21 anni e ho rimorchiato una 45enne ubriaca, abbiamo fatto sesso a fine concerto dietro a delle macchine” (spero fosse consenziente).
“Sì, stiamo insieme da tre anni”.
“Un paio di volte sotto al palco”.
“No, mi sono fatto sempre i fatti miei. Sono lì per il concerto, non per rimorchiare”.
Consigli letterari e dating app
Dato che questa settimana è uscito il film di Baz Luhrmann su Elvis, vi consiglio Rock in Love – Da Elvis & Priscilla a Kurt & Courtney di Laura Gramuglia. Altri libri interessanti sulle groupies sono Groupie – Ragazze a perdere di Barbara Tomasino e I’m with the band di Pamela Des Barres (ne ha scritti una serie). Sul genere, di narrativa, suggerisco: Sex Diary di BB Easton, su cui hanno fatto una serie Netflix. Il libro è centomila volte meglio. Trovate una mia recensione di entrambi qui: https://fioreavvelenato.com/2021/09/29/cosa-va-e-non-va-in-sex-life-spoiler-e-meglio-il-libro/
Siete timidi o non avete amici a cui andare ai concerti? Volete conoscere persone? La dating app Tinder ha rilanciato quest’anno il badge Festival Mode che può essere applicato al profilo. Basta andare su cerca, cliccare su Amanti del Festival e il badge verrà applicato. Sembra funzionare, però, soltanto per i festival. Altra app utile è Bandsintown, vi permette di seguire i concerti in città o limitrofi permettendovi di pianificare anche il tragitto per andare a un live.