Quinta puntata della rubrica su Vera Estate | Negli abissi del cybersex

Questa estate ho una rubrica, Spritz e Gossip a Colazione, su Vera Estate di Vera Tv canale 79 (ma potrebbe cambiare da regione a regione) quasi ogni venerdì dopo le 10:30 di mattina. Questo è il testo che mi porto in televisione sul tema assegnato del giorno.

Disclaimer: gli argomenti sono in genere proposti dalla tv su cui va in onda il programma.

Puntata qui: https://veratv.it/index.php/2022/07/08/vera-estate-8-luglio-2022/

Disclaimer (dichiarazione di non responsabilità) : il cybersex può causare dipendenze.

Durante la pandemia, siamo diventati più familiari con certi tipi di comunicazione. Questo ha influenzato anche la sfera sessuale e diversi di noi hanno sperimentato i benefici del cybersex e del sexting. Qual è la differenza tra i due? Solo di supporto. Il cybersex infatti si fa rigorosamente al computer, il sexting solo al cellulare. Tutti e due i termini si riferiscono all’invio e al ricevimento di testi, immagini e video sessuali. Lo scopo è la masturbazione senza il contatto fisico con l’altra persona. Il cybersex comprende:

  • fare sesso virtuale in una chatroom;
  • teledildonici (sex toys controllati via internet o app);
  • autofilmare prestazioni sessuali e diffonderle sul web;
  • praticare attività sessuali via webcam;
  • guardare porno o immagini porno e masturbarsi;
  • sex working online.

Il cybersex ora si sta spostando nel Metaverso, la nuova realtà virtuale che viene sfruttata a scopo commerciale, soprattutto da moda e grandi marchi, con risvolti non sempre prevedibili.

Sondaggio

“Molto molto spesso ma solo con donne che conoscevo o di cui mi potevo fidare. Sono sposato e non vorrei rovinarmi la vita per il cybersex. Le esperienze più belle sono quelle dove io o lei siamo master/slave (padrone/schiava). Ovviamente ci si scrive, si scambiano battutine, contenuti e chat piccanti con videocall”.

“Sì ma è noioso perché un calciatore vuole giocare a calcio non a Fifa”.

“Principalmente sesso virtuale. Via webcam solo una volta. Ho notato che il sesso virtuale quando fatto con le persone giuste è una pratica che merita, anche se penso che il contatto fisico in generale sia migliore”.

“Ai tempi dell’università con una ragazza di Malta studentessa nel mio stesso ateneo. La cosa buffa è che ci vedevamo dal vivo quasi tutti i giorni ma l’abbiamo fatto solo via webcam”.

“Ho sempre fatto sesso virtuale ma solo per dare quello che non riesco a dare dal vivo alle persone: coccole, affetto, amore. Mi aiuta a non sentirmi solo.  In 32 anni ho avuto solo una storia di quattro mesi finita male. Le ragazze mi hanno quasi sempre giudicato per il lato estetico e non come persona”.

“Ho fatto parecchio sexting ma anche cybersex. In queste occasioni riuscivo a ‘mettere in pratica’ determinate fantasie che nella vita non ho mai avuto modo di provare. Ho trovato persone senza tabù che condividevano fantasie e voglie simili alle mie. So però che non è la vita reale”.

“Chat room quando avevo una ventina d’anni, non mi ha lasciato molto”.

Raspberry Dream Labs

Possibili pregi e difetti

Pregi

  1. Fa esplorare la propria sessualità senza tabù
  2. Evita le malattie veneree o gravidanze
  3. Permette il sesso a distanza quando si ha il partner lontano o in quarantena o si è malati
  4. Fa divertire a sperimentare fantasie che non proveremo nella realtà
  5. Può aiutare a esprimere orientamenti sessuali diversi

Difetti

  1. Crea dipendenza patologica in cui l’individuo riesce ad eccitarsi solo col cybersex
  2. È un modo per tradire il partner in una relazione monogama
  3. Video propri in attività sessuale possono essere diffusi senza consenso
  4. Nella realtà virtuale si possono incontrare predatori sessuali che mascherano aspetto ed età sotto la forma di personaggi totalmente differenti
  5. Può provocare isolamento sociale
  6. Si disimpara ad avere un contatto umano
  7. Può dare una visione distorta della realtà sociale
Second Life

Cybersex nel Metaverso

Il Metaverso è un ambiente digitale aperto, non necessariamente realtà virtuale, dove possiamo giocare, socializzare o lavorare. Il termine nasce dal romanzo post-cyberpunk Snow Crash di Neil Stephenson (1992) ed è stato ripreso negli ultimi anni per descrivere gli universi dei giochi di Fortnite, Decentraland, Roblox e VrChat. In tutti si possono creare dei mondi. Lo stesso obiettivo del nuovo progetto di Meta di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, che ha in programma di creare un grande metaverso in cui i padroni siamo noi e possiamo accessoriarlo come ci pare. Dato che questi universi nascondono un intento commerciale, la moda ha già fiutato l’affare e ha trasferito in posti come Decentraland prodotti e negozi.

Il precursore di questi mondi è Second Life, creato nel 2003, sul quale si vive una seconda vita in cui si fa anche sesso o si può avere una relazione romantica. Adesso ci sono sia giochi virtuali sessuali in real time sia contenitori di video porno virtuali da guardare, meglio se con strumenti di realtà aumentata come l’Oculus Rift. Uno dei videogiochi più assurdi usciti negli ultimi tempi è Subverse di Studio Fow dove il capitano di una nave spaziale con una maschera di mutande in testa, a mano a mano che acquisisce punti con le missioni, sblocca le scene di sesso con le compagne di avventura.  Il problema di videogiochi e siti è che la donna è sempre più sessualizzata dell’uomo come nel mondo reale. Leggermente diverso è XStoryPlayer in cui non si può fare sesso subito ma bisogna usare psicologia e appuntamenti prima di andare al sodo. Qualche sito per cybersex: Holodexxx, VRPorn.com, Dezyred.

Nel 2021 i Raspberry Dream Labs dall’artista Angelina Aleksandrovich hanno incominciato a costruire una piattaforma e un software per far godere dell’intimità le persone a distanza. Per rendere l’esperienza vera usano un set di XR, una combinazione di realtà virtuale e aumentata, stimolatori tattili su zone erogene, suoni e profumi emanati da un collare intorno al collo. La piattaforma è ancora un prototipo.

Lovense

Cybersex con i teledildonici

Il termine teledildonico è stato inventato da Howard Rheingold nel suo libro realtà virtuale del 1991. Tramite internet o app si può controllare un sex toy per stimolare il piacere. Il partner può controllare colpi e motivi da usare sul dispositivo. I brand leader sono Lovense, Kiiro, Ohmybod, We-connect. Addirittura alcuni possono far scegliere musica sensuale d’atmosfera. Le antenate dei teledildonici sono le classiche mutandine con taschina per vibratore e telecomando.

Con i nuovi modelli si possono creare vibrazioni su misura tramite app, le vibrazioni possono andare a tempo di musica, si può collegare il proprio sex toy a dei siti di realtà virtuale e selezionare con quali video si voglia interagire, altri si collegano alla videochat di Facetime per comunicare col proprio partner.

Deepfake

Deepfake

Una delle conseguenze della grande sovraesposizione di immagini alle quali siamo sottoposti sono i deepfake che rientrano appieno nella mentalità del metaverso. Si tratta di sostituzione di facce in video. Il termine deepfake è nato alla fine del 2017 da un utente di Reddit chiamato deepfakes che condivideva sul sito i deepfake che creava: in molti dei video venivano scambiati i volti delle celebrità con quelli di attrici di video pornografici, mentre i contenuti non pornografici includevano diversi video ritraenti il volto dell’attore Nicolas Cage inserito in vari film. In quell’anno ci fu un incremento della falsa pornografia assistita dall’intelligenza artificiale. Nel febbraio del 2018, r/deepfake fu bannato da Reddit a causa della condivisione di pornografia involontaria, e altri siti web bannarono a loro volta l’uso dei deepfake per video porno, incluso Twitter e il sito Pornhub. Altre comunità online continuarono a condividerli. Uno dei video deepfake più conosciuti è quello dell’attrice Daisy Ridley. Un altro fu il deepfake sulla simulazione in cui si vedeva Gal Gadot che aveva un rapporto sessuale con il suo fratellastro, mentre altri raffiguravano celebrità come Emma Watson, Ariana Grande, Katy Perry, Taylor Swift o Scarlett Johansson.  Le scene non erano reali, ma erano create grazie all’AI. Furono cancellati poco tempo dopo.

Scarlett Johansson, un soggetto frequente dei porno deepfake, parlò pubblicamente del problema al Washington Post nel dicembre del 2018. Disse anche che non avrebbe provato a rimuovere nessuno dei deepfake perché credeva che non avrebbero colpito la sua immagine. Le differenti leggi in tutti i Paesi e la cultura di Internet rendono ogni tentativo di rimozione dei deepfake “una causa persa”. Lei crede che ogni celebrità come lei è protetta dalla propria fama e che i deepfake rappresentino una grave minaccia per le donne meno conosciute, che possono vedere la propria reputazione danneggiata a causa della pornografia involontaria.

Nel Regno Unito, i produttori dei materiali deepfake possono essere perseguiti per molestie, ma lo Stato vorrebbe rendere il deepfake un crimine specifico.

Revenge Porn

Il fenomeno del revenge porn è legato anche al cybersex oltre che al sexting. Riguarda proprio la diffusione senza permesso di immagini e video amatoriali pornografici su internet o altri dispositivi. La legge del 19 luglio 2019 n. 69 all’articolo 10 ha introdotto anche in Italia il reato di revenge porn, con la denominazione di diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti.

In Italia il caso emblema è quello di Tiziana Cantone del 2016 che si è suicidata per la reputazione completamente rovinata dalla diffusione di suoi video porno. Ventinovenne, aveva fatto dei video amatoriali con il suo fidanzato quarantenne che erano stati diffusi su WhatsApp e la rete.  Nel 2017 Michela Deriu, 22 anni, invece si è suicidata a casa di un’amica sull’isola della Maddalena, dove si era rifugiata il giorno prima scappando da un ricatto sessuale: un video di lei con altri uomini che doveva restare intimo, personale, un gioco erotico che invece è circolato da cellulare a cellulare.

La showgirl Belen Rodriguez nel 2010 presentò una denuncia nei confronti dell’ex fidanzato Tobias Blanco: l’aveva ricattata chiedendole 500 mila euro e minacciando di diffondere in rete un filmato hard. Il video privato, che ritraeva una giovanissima Belen, allora 17enne, in scene di sesso con Blanco, finì in rete e divenne uno dei più cliccati e scaricati dal web: fu persino trovato in vendita a 20 euro nelle bancarelle di Napoli. Un’altra vittima illustre fu Diletta Leotta, il volto di Sky Sport, che nel novembre del 2017 trovò in rete i suoi scatti senza veli e alcuni video porno rubati dal suo cellulare. La giornalista spiegò che i filmati le erano stati sottratti da ‘cloud’, ovvero la memoria virtuale, del suo telefonino. La deputata Giulia Sarti, autosospesasi dal M5S per il caso rimborsopoli, fu pure vittima di revenge porn.

Altre celebrities famose per i loro video porno sono Pamela Anderson e Tommy Lee del 1996, Paris Hilton e Rick Salomon nel 2004 e Kim Kardashian con Ray J.

Gamer 2009

Film da vedere

The Gamer, 2010. Anno 2034. Il miliardario Ken Castle (Michael C. Hall) ha fatto la sua fortuna grazie a dei videogiochi online che permettono alla gente da casa di controllare le azioni dei giocatori, che sono però delle persone reali, attraverso delle cellule, nanex, installate nella loro corteccia cerebrale che favoriscono il controllo remoto e gli danno addirittura un indirizzo IP come per i computer. Uno dei giochi di maggior successo è lo spara-tutto Slayers, in cui dei prigionieri devono combattersi fino alla morte e l’unica possibilità di uscirne vivi e ottenere la libertà è di vincere trenta partite.
Il campione in carica del videogame è John Kable Tillman (Gerard Butler), ormai una celebrità popolare, a cui mancano solo tre vittorie per poter uscire dal gioco. Il perfido Castle ha però assoldato un assassino per farlo fuori durante l’ultimo match decisivo. Quando Kable lo viene a sapere – grazie a una soffiata del gruppo di ribelli noti come Humanz – chiede a Simon (Logan Lerman), il ragazzo che controlla le sue azioni nel gioco, di permettergli di agire in autonomia durante lo scontro. In questo modo il campione riesce a fuggire, ma i guai non sono affatto finiti, perché alcuni scagnozzi di Castle sono già sulle sue tracce.

Puntata 8 luglio

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