In copertina: Edward Crutchley
Due settimane fa la cronaca inglese si è dovuta distogliere dalla mondanità della moda per riportare l’omicidio di Sabina Nessa, un’insegnante uccisa da un uomo in un parco del sud-est di Londra, a Kidbrooke Village, sabato sera 18 settembre in una situazione simile a quella di Sarah Everard. Contrariamente a quanto pensiamo, la moda guarda anche all’attualità, e c’è stata una fashion designer durante questa fashion week che si è ispirata alla vicenda di Sarah Everard nella costruzione delle sue creazioni e caso ha voluto che sfilasse proprio lo stesso giorno dell’omicidio di Nessa. Si tratta di Yuhan Wang, che è stata colpita dal fatto che in Inghilterra una donna è uccisa da un uomo ogni tre giorni (anche in Italia è così). Wang, cinese, ha detto che in Cina è la stessa cosa se non peggio ma non si sa nulla perché il governo controlla l’informazione. Nella sua collezione primavera-estate 2022 Wang ha “armato” le sue donne, in un misto di romanticismo e forza, con fondine della pistola (senza arma) sopra o sotto i suoi abiti. La sua ricerca si basa sulle foto delle donne di frontiera o proprietarie di ranch del Nord America dell’Ottocento che dovevano difendersi da sole. Ovviamente la reazione contro la violenza sulle donne non può essere la stessa violenza, è tutto a livello simbolico. L’unica soluzione è lavorare per una società paritaria e non patriarcale come insegnamento sin dall’infanzia ma è bello che ci sia stata una riflessione sull’argomento.
Quando si tratta di vestiti che non si curano del genere, Londra, oltre a New York è il posto giusto per dare spazio alla sperimentazione. Un nome particolarmente interessante è quello di Edward Crutchley, esperto di tessuti (direttore dei tessuti a Dior Men) che ha lavorato per anni con Kim Jones a Dior e Louis Vuitton. Edward ha tratto spunto dagli spazi e dai caffè londinesi del Settecento che erano molto più queer di oggi a suo parere. Nonostante i suoi tessuti in jacquard con fili di bronzo sembrino superlussuosi, il broccato è stato intessuto con poliestere riciclato e la lana merino è prodotta in Yorkshire. Spicca su tutti la sua rivisitazione di una robe à l’anglaise come abito di apertura.
Si ispira al monoscopio che appariva quando la TV la notte non dava programmi negli anni Ottanta la nuova collezione di Preen by Thornton Bregazzi. Alcuni pezzi sembrano vintage (ci sono alcune maglie riusate), ma con un tocco moderno per quanto riguarda i bustini senza maniche con due maniglie in corrispondenza dei capezzoli (sembrano giubbetti antisommossa), i top e le gonne in pelle nera pieghettate sull’orlo e tagliate asimmetricamente con spacco laterale che gli conferisce una nota punk.
Vivienne Westwood è in pieno revival delle sue collezioni passate. Questa volta ha rifatto quella del 1998, Tied to the Mast (Legatə all’albero della nave), una fantasia di pirati e marinai, ma con il 98% dei materiali riciclati, tecnologia moderna e per la prima volta nessun tessuto nuovo utilizzato. Belli i corsetti con maniche lunghe e scollo a cuore e il dettaglio delle corde da marinaio come motivo su maglioni, pantaloni e stivali.
David Koma ha mixato l’abbigliamento di nuoto con il glamour della Vecchia Hollywood al London Aquatics Centre. I costumi da mare diventano vestiti da festa con colori fluo e freddi. Spiccano però gli abiti neri con pailettes argentate e onde su décolleté, orli di gonne e silhouette tempestate di strass-gioiello che risaltano o puntano l’attenzione su alcune parti anatomiche.
Sexy e molto originale il design di Nensi Dojaka, vincitrice del premio LVMH 2021, al suo primo show live. La missione di Dojaka è far diventare la lingerie un abbigliamento da indossare nel quotidiano fondendola con vestiti, top e costumi-body. Delicato il fiore di tulle sagomato su una calza (zona centro coscia), che sembra molto un trifoglio, o usato come cinturino per i pantaloni a vita alta.
Simone Rocha ha pensato a vestiti comodi ma superomantici e infantili per mamme che allattano: si aprono sia davanti che dietro per lasciare piena libertà di movimento. I corsetti-top servono a sostenere il seno e hanno aperture che consentono di liberare i capezzoli nel caso si debba allattare. Un dettaglio che può essere anche erotico.
JW Anderson, in ultimo, annuncia un cambio di rotta necessario secondo lui dopo la pandemia. Meno stravaganza e più concretezza e precisione nei vestiti. Collabora con il celebre fotografo Juergen Teller che si fa fotografare in slip tra gli pneumatici in una sorta di parodia del calendario Pirelli.