Foto copertina: Boss90 su Tumblr
Da antichi documenti egiziani sappiamo che l’immagine di un cobra era il geroglifico che indicava la parola Dea, e che il cobra era conosciuto come l’Occhio, uzait, un simbolo di veggenza mistica e di saggezza. La dea cobra nota come Ua Zit era la divinità femminile del Basso Egitto (il Nord) in epoca predinastica. In seguito, le dee Hathor e Maat erano ancora conosciute come l’Occhio. L’ureo, un serpente eretto, si trova di frequente sulla fronte dei reali egizi. Inoltre, nella città egiziana di Per Uto, si trovava un santuario profetico, forse sede di un precedente tempio dedicato alla dea Ua Zit; i Greci chiamavano questa città Buto, nome greco della dea cobra.
Anche il celebre tempio oracolare di Delfi si ergeva in un luogo in precedenza dedicato al culto della Dea. E anche in epoca greca classica, quando subentrò il culto di Apollo, l’oracolo continuava a parlare per bocca d’una donna. Era una sacerdotessa chiamata Pizia, che sedeva su di uno sgabello a tre piedi, attorno al quale stava arrotolato un serpente detto Pitone.
Estratto da Ricordi di un’età perduta: l’eredità della Dea, Il Calice e la Spada – La civiltà della Grande Dea dal Neolitico ad oggi di Riane Eisler
