I sex blogger che si identificano come donne sono tanti. Siamo la categoria più repressa a livello sessuale ed è per questo che troverete molte di noi dietro pagine, siti e account sex positive. Ma ci sono anche portator* di vagina che non si considerano donne perché genderqueer, gender fluid, agender, transgender e così via. Che vi piacciano le etichette o no, autodefinirsi è un modo di rivendicare la propria libertà ad essere quello che si vuole.
Dietro ad un account sex positive possono esserci portator* di pene che non si considerano maschi ma si identificano con le categorie già indicate sopra. E poi ci sono gli uomini eterosessuali cisgender, che sembra si facciano meno sentire rispetto agli altri per ovvie ragioni, tra cui il far parte della cultura patriarcale dominante, ma è importante ci siano nel discorso sessualità come gli altri. Perché anche loro sono vittime di una mascolinità tossica innescata dal patriarcato: “Non parlare del sesso, fallo”, “Mostrare le proprie emozioni è segno di debolezza”, “l’uomo è cacciatore, la donna preda”, sono queste le frasi con cui crescono e che bisogna far crollare come false credenze. Non bisogna permettere che tutto ciò sfoci in violenza verso il diverso che la società attuale ancora poco ci insegna a rispettare. Condivisione, confronto e comunicazione sono le tre C fondamentali per affrontare un dialogo eterogeneo e rispettoso sempre pronto al cambiamento.
Internet col suo essere perlopiù libero ha dato spazio a diversità prima inimmaginabili. Continuiamo ogni giorno a scoprirci l’un l’altro approfondendo sfumature incredibili. Questo è il bello di fare parte di una rete di persone diverse unite in un’unica missione: normalizzare la sessualità.
Grazie ad Ayzad per avermi suggerito questo post di Leggende da Sex Blogger!
Fiore Avvelenato 