foto copertina: lo studio di Francesca Coluccini
Dopo la mitica ostetrica Violeta Benini, ormai celebrità del web, passo ad intervistare una psicoterapeuta e sessuologa della mia regione, le Marche: Francesca Coluccini. Ho scoperto per caso Francesca Instagram, quando ha iniziato a seguirmi, e mi sono incuriosita del suo mestiere. Mi sono sempre chiesta quale siano mansioni e compiti di questa affascinante figura professionale e ho torchiato Francesca, che è proprio la persona giusta per rispondere alle mie domande. È stata formata dallo psicologo, psicoterapeuta e sessuologo Fabrizio Quattrini, fondatore dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, ed è socia della sua federazione (FISS).
Come sei arrivata ad interessarti di sessuologia?
Ho iniziato la formazione di sessuologia nel 2011. Io sono una psicologa specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale con varie esperienze di lavoro con minori e psichiatria. Sentivo che mi mancava un pezzo nella mia formazione. Nella psicologia e nella psicoterapia la sessualità è un argomento poco trattato. Ci insegnano a considerare la persona in maniera completa rispetto ad emozioni, pensieri, sentimenti ed esperienze ma l’aspetto sessuale è del tutto tralasciato. Ho iniziato quindi ad approfondirlo con corsi e seminari. La situazione adesso sta cambiando e c’è un interesse generale degli addetti ai lavori.
Come mai l’atteggiamento si è modificato?
Penso stia diventando un trend, un po’ moda. Credo però anche che ci sia un rinnovato interesse grazie alla rinascita del femminismo, che dà alle persone la possibilità di riflettere sulla propria sessualità in tanti modi. Esiste l’esigenza di scoprire altre identità sessuali e penso che la comunità BDSM, un tipo di sessualità alternativa, abbia fatto da apripista per il mondo LGBTQI+, sfatando molti tabù.
Qual è il compito di un sessuologo?
Il sessuologo si può occupare sia di interventi di educazione sessuale-affettiva che possono riguardare sia giovani che adulti. Tutti hanno bisogno di educazione sessuale perché nessuno educa alla sessualità in Italia e spesso ci si trova completamente privi di informazioni. Poi ci sono gli aspetti di consulenza. Aiuto la persona o la coppia in momenti di crisi o difficoltà, mi occupo di fasi della vita in cui cambia qualcosa (nascita di un bambino, post partum, malattie, adolescenza, menopausa, vecchiaia), disfunzioni sessuali di natura psicologica (disfunzione erettile, vaginismo, calo del desiderio, eiaculazione precoce).
Come si svolge un appuntamento tipo da un sessuologo?
Se la persona si rivolge individualmente, fornisco una consulenza psico-sessuologica in tre sedute per raccogliere i dati e farmi un’idea. Se è necessario completare delle visite mediche, consiglio di rivolgersi a professionisti specifici: ginecologo, andrologo o urologo. Al terzo incontro do un riscontro di ciò che ho osservato e cosa posso proporre. Per le coppie la strutturazione è simile ma un po’ diversa sulle modalità: la prima volta le incontro insieme, la seconda separate così che mi possano raccontare esperienze sessuali personali, e poi la terza di nuovo insieme per fare proposte. In base alle esigenze ci si orienta su un percorso di consulenza sessuale o psicoterapia e vengono prescritti degli esercizi da fare a casa per aiutare a ripristinare la sessualità laddove non funziona. Lo svolgimento di questi viene discusso poi durante le sedute. L’approccio alla terapia di un sessuologo è sartoriale, cucita su misura.
Quali sono i problemi sessuali e di ordine psicologico più frequenti in cui ti imbatti?
Al momento la problematica più emergente è il calo di desiderio, seguono la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce. Le coppie hanno difficoltà ad alimentare la passione nel tempo. È un problema derivante dal mondo in cui viviamo in cui tutto è facile e accessibile, stare in una relazione stabile richiede molto impegno ed è necessario ci sia un investimento. Gli uomini dai 20 ai 60 anni chiedono aiuto al sessuologo per problemi legati alla loro performance: dimensioni, durata, erezioni. Avendo disponibile tanta pornografia mainstream, stereotipata, sviluppano idee sessuali legate a questo immaginario che per loro è l’unico modo possibile di vivere il sesso. Le donne invece spesso provano del dolore sessuale. Di frequente, vengono inviate dai compagni preoccupati perché non riescono ad avere orgasmi vaginali. C’è un’assoluta mancanza di cultura sull’orgasmo femminile da entrambi i sessi. Arrivano donne in pre-menopausa spaventate da quello che succederà e molti ragazzi giovani in ansia per non avere mai avuto rapporti sessuali, pensando non sia normale e di essere già in ritardo.

I tuoi pazienti sono più coppie o single?
Più spesso coppie.
Ti sono capitate coppie poliamorose e qual è un loro problema frequente?
Sì. In genere hanno problemi di gestione delle varie relazioni. Però ho notato che sono molto studiose quindi spesso riescono a risolvere queste problematiche da sole leggendo libri. Loro sanno come devono fare in caso di gelosia o gestione degli spazi. Un altro ostacolo è che spesso non ci sono terapeuti che li accolgano per pregiudizio e stigma. La questione poliamorosa è ancora poco conosciuta dagli addetti ai lavori.
Il sessuologo cura un caso o lo risolve?
Nessuna delle due opzioni. Io tendo a non parlare di “caso” ma di persone. Si tratta di una presa di contatto con la propria sessualità, c’è un lavoro importante che di frequente sfugge. Il sessuologo assiste nel trovare la modalità personale di viverla rispettando la diversità di ognuno.
L’italiano si rivolge facilmente ad un sessuologo o c’è diffidenza?
I giovani iniziano a sapere che i sessuologi esistano. Permane ancora della vergogna e come figura professionale non veniamo cercati direttamente ma su internet. Più che diffidenza, c’è timore ed imbarazzo perché non siamo abituati a parlarne, però dopo si supera.
In questo periodo di quarantena, offri delle consulenze online?
Sto continuando a lavorare con regolarità con i miei pazienti. Offro delle consulenze online gratuite per il C.R.P.G. di Ancona nell’ambito dello spazio di ascolto psicologico online CON TEnere l’emergenza (informazioni: https://iipg.it/emergenza-covid-19/). Si tratta di colloqui di accoglienza ed ascolto della persona.
Esistono adesso delle tematiche sessuali tipiche da isolamento con cui si è costretti a venire a patti?
Io penso che la quarantena sia una grande cassa di risonanza di tematiche già presenti nella famiglia, nella coppia e nel single. Può essere un’occasione per riscoprirsi, dipende da quali dinamiche si innescano all’interno e all’esterno di noi stessi.
Cosa dovremo fare per affrontare le nostre insicurezze sessuali in modo sereno?
Rivedere il concetto di normalità, cominciare a rimuovere stereotipi, fare ciò che fa star bene nel rispetto dell’altro e con il consenso reciproco. Non bisogna misurare la propria sessualità secondo parametri ristretti.