Quando ho un incontro sessuale mi guardo allo specchio e penso: perché tutta questa fatica? Mi metto in tiro più di un appuntamento normale. Sicuro per il fatto che mi è chiaro lo scopo: si farà sesso, quindi il mio corpo deve essere al massimo. Soprattutto, se si tratta della prima volta con una nuova persona. Passo del tempo a lavarmi, truccarmi molto, non si sa per quale motivo. Non c’è nessuno da conquistare, il tizio è già stato conquistato con i motivi basilari dell’aspetto e dell’attrazione, per quale motivo tanta fatica? Poi arrivi al momento fatidico e magari l’altro è vestito in modo normale proprio perché è inutile sprecarsi per un incontro sessuale. Col tempo ho imparato a richiedere outfit o elementi che mi piacciono nell’altro per scongiurare l’effetto “facciamo ginnastica”, che non è conferito dall’abbigliamento in sé, ma dall’aria di non curarsene per nulla. Ovvio, però, che nell’incontro sessuale il gusto sta nella sostanza perché alla fine va tutto letteralmente all’aria (alzi la mano chi si è rimesso rossetto dopo o chi se l’è tolto ricordandosi di averlo addosso). Pensavo di essere sola nei miei ragionamenti ed invece effettuando sondaggi tra amici, followers e sconosciuti ho compreso che l’incontro sessuale è molto simile, se non peggio, di un primo appuntamento.

Prima regola: igiene. Io sono quasi ossessionata dalla pulizia anche se ho incontrato tipi più schizzinosi di me. Quando stiamo in gioco, balliamo, certo, ma le puzze non le sopporto. Non mi fanno sesso, non credo nella magia sessista “l’omo ha da puzzà”: sopporto solo il sudore. L’unica volta che ho riso dentro di me è quando un tipo mi ha mandato a lavare per una secrezione dovuta all’eccitazione e probabile a un po’ di sapone residuo (ecco cosa intendo per “schizzinoso”). Tutta salute. Comunque sia, mi sono meravigliata a leggere le risposte dei miei followers alla domanda “Come vi preparate per un incontro sessuale?”, si è scatenato l’inferno. Si comportano come se fossero in una spa e lo trovo fantastico: ricordatevi sempre che una buona igiene è sempre sinonimo di rispetto per sé stessi e per l’altro. Doccia, scrub, profumi, depilazione, olio, crema per il corpo. Un uomo ha confessato di mettersi una goccia di profumo sul pube, gesto salutato da molte come carino ma io starei attenta al tipo di essenza perché nella zona genitale la pelle è diversa e l’odore potrebbe essere non quello sperato. Un altro ha detto che è fissato con l’alito: beve tanta acqua ed evita dolci e bibite zuccherate addirittura due giorni prima. “Non dimenticherò mai la più bella della classe che andava avanti di Coca Cola e aveva l’alito che le puzzava tantissimo”, mi ha detto.

Seconda regola: intimo da battaglia. Una cura particolare dalla parte femminile etero è messa nell’intimo, che deve essere “da battaglia”, tradotto: sexy. Anch’io sfodero le mie armi, indossando lingerie risqué: autoreggenti, reggicalze, calze a rete, perizoma, mutandine peephole. È bello per le persone che adorano la biancheria intima perché potenzialmente ci si può vestire e svestire come si vuole, a differenza di un appuntamento serio, dove su di noi purtroppo pesano ancora valanghe di giornali “femminili” idioti. Dovremo indossare sempre quello che vogliamo e che ci fa sentire allo stesso tempo a nostro agio e attraenti. Per quanto riguarda gli uomini etero, non curano tanto l’aspetto underwear, escluso un follower che mi ha detto di indossare boxer di cotone elasticizzato “per far sentire la presenza”. Le donne invece sembrano stigmatizzare a volte la tuta, che serve “per sport o stare sul divano”. Per fortuna, molte non sono d’accordo, compresa me. Non ho mai dato peso eccessivo all’abbigliamento dell’altro, forse per pregiudizio o mancanza di aspettative, ma quando una persona ti fa ribollire il sangue non stai a badare all’apparenza.

Terza regola (vale solo per gli uomini): masturbarsi prima per durare più a lungo dopo. Mi suonava come una cavolata pazzesca ma per sicurezza ho chiesto a dei sessuologi ed esperti che se ne intendono. Per la Sesperta Violeta Benini, ostetrica e divulvatrice, “molti uomini lo fanno, scaricano la tensione ed evitano di arrivare troppo eccitati”. Lo psichiatra, psicoterapeuta e sessuologo Marco Rossi mi ha spiegato che è un “fai-da-te basato su un fondamento scientifico legato al periodo refrattario”. Fabrizio Quattrini, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, fondatore dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, ha riferito che si tratta di “una strategia utilizzata soprattutto da alcuni uomini che hanno paura di eiaculare troppo rapidamente, ovvero soffrono di eiaculazione precoce”. Veronica Cicirelli, psicologa dello sviluppo e dell’educazione esperta in sessuologia clinica, di Psico-Sessuologia Online ha argomentato: “C’è un fondo di verità perché lo sperma continua ad essere prodotto anche quando non si hanno stimoli sessuali, e quando ne hai di più a disposizione, il tuo corpo farà di tutto per espellerlo. Quindi se eiaculi prima di un rapporto, potresti durare di più perché il desiderio cala leggermente. Questo non vale per le persone con eiaculazione precoce”. In parecchi hanno risposto che masturbarsi prima di un incontro è una pratica legata all’adolescenza, che alcuni hanno considerato mitologica, altri hanno provato senza trovare dei reali riscontri. Pochi assicurano funzioni, ma non a ridosso di un incontro. Anche perché ogni uomo ha un periodo refrattario di diversa durata e non è conveniente tentare cinque minuti prima di uscire. Altrimenti a cosa servirebbe un incontro sessuale dettato dall’urgenza di scaricarsi da parte di entrambi? Attenti: secondo me, vi state ancora confondendo con l’appuntamento classico.
Quarta regola: non presentatevi come se non ve ne importasse nulla. Siate sempre pronti e perfetti, pur se si tratta di una botta e via. A me piace lasciare un buon ricordo negli altri se posso però alcuni interpretano l’incontro sessuale come se bisognasse aver minor cura di sé. Come pensate di mantenere l’eccitazione? Perché questo è il punto. È ovvio che se non accade sul momento, la verve può scemare, è naturale, ma la fiamma va mantenuta accesa emanando innanzitutto buon odore e poi sprigionando la fantasia. I casi di odori sgradevoli sono numerosi. Diversi hanno fatto finta di nulla, dato che sembra scortese farlo presente, altri, più sportivi, hanno risolto con una doccia insieme. Tutti sono stati unanimi nell’ammettere che spesso scarsa pulizia è mancanza di rispetto e non tenere per nulla all’altra persona.

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