Franco Trentalance, l’ex pornodivo eclettico che stupisce sempre

Di recente Franco Trentalance è stato nella mia cittadina per presentare la sua nuova graphic novel Bloody Park. Ho sempre voluto intervistare un pornodivo o una pornodiva e lui si è reso gentilmente disponibile. Ha lasciato il mondo dell’hard nel 2017, ed essendo una persona eclettica, non si è limitato a fare tv ma ha esplorato l’universo della scrittura, del coaching e dell’enogastronomia. Non si tratta della prima star del porno che si dà alla parola scritta, come Sasha Grey, o dedita alla scrittura, come Stoya. Tuttavia, sembra essere uno dei pochi continuativi e particolarmente bravo a scrivere. È discreto anche nella recitazione, caratteristica non scontata per un ex porno attore. Si è fatto conoscere al grande pubblico con la partecipazione nel 2008 alla terza edizione del programma La Talpa di Mediaset. Negli anni ha vinto diversi premi sia come porno attore che scrittore: Premio alla Carriera (BMB Festival IV Edizione, Milano, 2011), Miglior Testimonial dell’Hard Italiano e Personaggio dell’Anno ( Premio Hard Channel TV, 2012, 2014), Accademia Res Aulica Scrittori in gusto per Tre giorni di buio (2015) e Premio FiPiLi Horror Book Festival per Il guardiano del parco (2017).

La graphic novel Bloody Park è tratta dal suo ultimo romanzo horror Il Guardiano del Parco (2017), scritto con il regista, sceneggiatore e autore tv Marco Limberti. Alba Scott è una studentessa americana in visita a Mozzano, un paese vicino Lucca, per completare la sua tesi universitaria. La sua bellezza non passa inosservata e finisce sulla strada di un serial killer sparendo in modo misterioso. Il fumetto è stato realizzato da Andrea Cavalletto e prodotto da Edizioni Inkiostro.

Perché hai deciso di fare l’attore porno?

Al pari di un musicista, un ballerino, un cantante, un dentista o un ingegnere, volevo fare della mia passione che era il sesso un mestiere. Desideravo diventare un professionista della cosa che mi divertiva di più. Poi ci è voluta una buona dose di coraggio perché più di venti anni fa quando ho iniziato essere un attore o attrice hard non era la cosa più pop del mondo.

In vent’anni di carriera hai attraversato due epoche diverse dell’industria del porno. Come hai vissuto questo cambiamento?

Bene perché alla fine un professionista si concentra sulla scena di sesso pura e la partner piuttosto che sui cambiamenti. Però è vero che siamo passati dal VHS al DVD ai video di Internet, dalle telecamere giganti con i cassettoni dentro a quelle HD con i nastrini alle ultime digitali con la scheda.

Sei passato anche dalla trama alla non trama.

Sì, anche se in realtà il mercato commerciale funzionava così: le case di produzione vendevano dei pacchetti di film. Al loro interno c’erano due prodotti di punta con la trama ed una serie all sex, dove c’era solo sesso, e tutti venivano presentati alle fiere internazionali. Io ho sempre fatto entrambi. La clip di Internet ha determinato la fine della trama.

In un’intervista al giornale Il Tempo dichiari che fare hard ‘non è un lavoro qualunque per l’ansia da prestazione, soprattutto per i maschi’. Quali sono le difficoltà che si devono affrontare in questo mestiere?

È come essere un campione sportivo. Hai un grande valore ed il tifoso si aspetta sempre che tu giochi al cento per cento. Questa è l’ansia iniziale che accomuna uno sportivo ad un attore hard. Ad un campione qualche sconfitta gliela puoi concedere, il porno attore invece non può fare mai cilecca. Siccome non è prevista, il doverci riuscire per forza mette pressione su un set. Quando i ragazzi vogliono fare dei provini in Europa, e sottolineo che in Italia non ci sono, prendono delle pillole per risolvere l’assenza di erezione. Ma se sei nervoso o sotto stress ed il motore non lo accendi, l’aiuto non scatta.

Dici spesso che ti piace andare al sodo, perché allora hai pubblicato un manuale di seduzione (Seduzione Magnetica, 2018)?

Per andare al sodo (ride). Il manuale vale anche per il sesso femminile. Se una donna dedica un mese di tempo ad un uomo che le piace, poi ci finisce a letto e scopre che non è capace, hanno perso tempo tutte e due. Non è per andare a letto insieme subito però se va in porto, avrai guadagnato un mese in più nello stare bene, se va male avrai risparmiato un mese buttato. Il libro non è un manuale di rimorchio. Ci sono dei suggerimenti tattici ma il concetto fondamentale è diventare persone migliori. La seduzione si basa su serietà, affidabilità, disponibilità e preparazione culturale. E questo vale non solo con le donne, ma con tutta la gente che si conosce.

Che cosa ti dà lo scrivere di thriller che il porno non ti ha mai dato?

Mi è sempre piaciuto comunicare: ho fatto l’istruttore sportivo nei villaggi turistici, il barman in discoteca. Mi sono sempre trovato in contesti affollati. L’esaltazione della comunicazione è la parola. Nel porno c’erano tante sensazioni forti ma la comunicazione era parziale. Il poter scrivere rende al meglio ciò che uno percepisce e pensa.

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