*Preferisco usare feticismo delle donne in riferimento a tutti coloro che si riconoscono come tali invece dell’aggettivo “femminile” che mi sembra discriminante.
Avevo già studiato il feticismo alla facoltà di Moda, su Fetish: Fashion, Sex and Power di Valerie Steele, quando ancora mi sembrava un mondo al di fuori dalla mia esperienza, ma non mi ero mai soffermata a riflettere sull’argomento. Nelle ultime due settimane, grazie ad uno stimolo giunto dagli speaker di DeeNotte, Nicola Vitiello e Gianluca Vitiello, ho ripreso il libro in mano e mi sono accorta che non era abbastanza. Non c’era traccia di feticismo femminile. L’unica alternativa che si trovava online era un libro del 1995 intitolato Female Fetishism: A New Look di Lorraine Gamman e Merja Makinen (il fatto curioso è che questo volume è uscito un anno prima di quello della Steele, che continua a negare il feticismo nelle donne). Non soddisfatta, ho usato il fantastico mezzo dei sondaggi di Instagram per fare una ricerca tra i miei followers. Ed è venuto fuori molto di più di ciò che mi aspettassi. Hanno vinto la top ten una donna che si eccitava con le scarpe antinfortunistiche in punta di metallo del suo fidanzato e un uomo la cui compagna moriva di piacere per la sensazione dei foulard di seta al collo. Poi lingerie, mani, petto e spalle maschili. Un feticista del piede mi ha detto di aver trovato una donna con la sua stessa passione. Anche la fissazione delle donne per le scarpe non è da sottovalutare. Il feticismo nelle donne esiste ed è ora di inaugurare un approccio diverso al fenomeno.

Il feticismo è un’ossessione sessuale per un oggetto, una parte del corpo o un’azione. Nel mio sondaggio intendevo sia quello soft che intenso, che può sfociare in parafilia. Il problema col feticismo delle donne inizia proprio con Freud che in trentadue anni di studio della materia, all’inizio non opera distinzioni di genere, e alla fine sentenzia che è prerogativa degli uomini. Per il feticista, il feticcio è un sostituto del pene della mamma in cui il bambino credeva e in seguito scopre con orrore che non ha. Il feticismo è un tentativo da parte del bimbo-adulto di superare il complesso di castrazione tramite una simultanea accettazione e negazione di ciò che ha visto. Quindi, dato che le femmine non hanno alcun pene da perdere, non hanno bisogno del feticismo. No sense. Il bello è che nessun studioso da Freud in avanti ha mai contestato queste vedute ristrette, almeno fino a Gamman e Makinen. Eppure avevano le prove a portata di mano proprio nei loro studi: almeno un terzo della letteratura psicoanalitica contiene riferimenti dettagliati alle donne.

Stekel identificò una donna cleptomane che sfregava gli oggetti di seta rubati contro i suoi genitali, un’altra feticizzava la gioielleria, un’altra ancora le bambole. Cinque casi analizzati da Clerambaurt erano donne che avevano il fetish per la seta. G.A. Dudley trovò una ragazza di diciassette anni che si spogliava e scivolava sul suo allora Macintosh per eccitarsi sessualmente affermando che non era attirata dal rapporto sessuale normale. Zalitziamos descrisse una paziente che si masturbava con un libro non erotico. Nancy Friday scoprì una donna che derivava il suo piacere nel vedere, pensare o ascoltare l’urinare incontrollato, un’altra posizionava la gomma a contatto diretto col suo corpo perché la faceva venire. Ciononostante, tutti dicevano che il feticismo era più frequente nel sesso maschile che femminile.

Il feticismo si trasforma in patologia quando l’amore per un dettaglio diventa preponderante. Il feticcio e le sue manipolazioni si trasformano nell’oggetto esclusivo del desiderio sessuale e si orgasma solo con questi determinati stimoli. Perciò è distinto in quattro livelli d’intensità da Paul H. Gebhardt: 1) una leggera preferenza per alcuni tipi di partner, stimoli o attività sessuali ma non si è feticisti; 2) una forte preferenza esiste (più bassa intensità di feticismo); 3) stimoli specifici sono necessari per eccitazione e performance sessuale (moderata intensità di feticismo); 4) stimoli specifici prendono il posto del partner (alto livello di feticismo). Si distingue in tre tipi: antropologico, commerciale e sessuale. La sua origine è sconosciuta. Sappiamo che Ovidio era affascinato dai piedi femminili, che in Cina esisteva la pratica di fasciare i piedi delle donne per ottenerli piccoli come fiori di loto, la tribù Sambia della Papa Nuova Guinea feticizza le bocche dei ragazzi, i Karen in Myanmar fanno allungare il collo delle donne con degli anelli per bellezza. Ma le varie usanze delle popolazioni nel mondo sono al massimo indice di feticismo antropologico e non sessuale. Abbiamo testimonianze di quest’ultimo almeno a partire dalla seconda rivoluzione industriale (1856). Di sicuro, capitalismo e consumismo hanno contribuito da allora in poi a creare desideri urgenti per oggetti belli ma inutili.

Io ho un feticismo di livello leggero, come tante persone. Lingerie e carezze sul sedere. Freud aveva ragione su un punto: spesso è impossibile capire la ragione della fissazione. Forse io ho scoperto la mia sessualità attraverso acquisto di lingerie e foto con questa indosso, che adoro, per questo mi eccita. Provo dei brividi di piacere pure quando un partner o io mi accarezza il sedere. Per il motivo che mi piace in sé o perché molti mi hanno detto che è bello? Non lo so. Però sono contenta del fatto che non costituisca la mia unica fonte di libidine. Altrimenti sarebbe un mondo assai triste per me: senza colori e sfumature!
Articolo interessante, grazie
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