Archivio 2019
Il Cane Procione è un animale realmente esistente in Giappone (e in Asia), appartiene alla famiglia dei canidi, e in giapponese si chiama Tanuki. Il folklore locale lo ha trasformato nel 720 dell’era corrente in un personaggio birichino, allegro, maestro del travestimento e del mutare forma. Si trova in vari angoli di città e paesi (quello in foto era a Tokyo).
Prima dell’arrivo del Buddhismo, fu deificato dallo Shintoismo come colui che governava tutte le cose naturali. Ora possiede solo poteri speciali. Durante l’era di Kamakura si sviluppò l’idea che avesse uno scroto molto grande. All’epoca gli orafi usavano la pelle dell’animale per ammorbidire il martellamento delle pepite d’oro in foglie. Dato che il tanuki selvaggio ha effettivamente testicoli grandi e che le pepite d’oro condividono un omofono in comune con i testicoli nella lingua giapponese, queste associazioni lo rendono automaticamente una creatura del benessere e dell’estravaganza. Il largo scroto infatti indica fortuna finanziaria.
Il tanuki scambia beni con foglie e pezzetti di carta, per questo le sue statue si trovano spesso fuori da ristoranti e bar, nel tentativo di ingannare i truffatori facendogli credere che nel negozio non c’è più nulla da prendere. Nelle leggende usa i suoi testicoli come impermeabili da ripiego, armi e tamburi. Si impastano nella forma desiderata. Una comune canzone giapponese da cortile di scuola recita: le palle del tan-tan-tanuki anche senza vento oscillano e oscillano!