Archivio blog 2019
A settembre 2019 ho visitato al Victoria & Albert Museum la mostra su Mary Quant che c’è stata fino al 16 febbraio 2020. La mostra era su due piani ed esplorava la carriera della fashion designer. Mary ha reso la moda accessibile a tutti tra gli anni Sessanta e Settanta, ha inventato il total look ed ha introdotto il concetto di brand internazionale. Il suo è stato un marchio di lifestyle che comprendeva intimo, calze, scarpe e cosmetici. Il suo simbolo era la margherita.
Mary è stata un’influencer del suo tempo: ha creato la minigonna, l’impermeabile dalle tonalità vibranti in pvc, le calze colorate, il mascara resistente all’acqua e molto altro. La sua era una moda liberatoria. Il vestito dalla linea ad A (A-line dress), che in italiano chiamiamo “scampanato”, lasciava ampia libertà di movimento. I suoi capi prendevano in prestito molti elementi dall’abbigliamento da uomo per mettere in dubbio in modo sbarazzino e ribelle il formalismo inglese e le regole di genere. Le sue provocazioni androgine fatte di gilet, pantaloni, hot pants coincideranno con la decriminalizzazione dell’omosessualità nel 1967 in Inghilterra. I suoi vestiti richiedevano un nuovo tipo di intimo, per questo creò “Q-Form”, una biancheria elastica in Lycra, comoda, senza cuciture e ridimensionata nelle taglie. La sua ispirazione principale era la sua clientela sulla King’s Road. Le sue creazioni sono state indossate da donne di tutte le età ed estrazioni sociali.
Nel 2015 la Regina d’Inghilterra, Elisabetta II, ha investito Mary della medaglia di Dama Comandante dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico per i servizi resi alla moda inglese.