Apatia sessuale in quarantena

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Nella foto: mascherina nera indossata dai cantanti coreani K-Pop quando non sono pronti per farsi fotografare dai paparazzi all’uscita dall’aeroporto o in situazioni di vita quotidiana. Il grigio per me è il colore dell’apatia.

Mi sento apatica sessualmente e so che è in parte dovuto alla quarantena. Non mi riferisco ad una patologia ma ad un periodo che è coinciso con questa situazione ed è stato peggiorato dall’obbligo di stare a casa.
Non si tratta del trovarsi dentro quattro mura, una condizione alla quale sono abituata lavorando spesso al loro interno. È un blocco dovuto alla condizione di essere single ai tempi del coronavirus. Se una volta dovevamo stare attenti alle malattie sessuali dalle quali ci proteggiamo con preservativi e altri dispositivi, adesso dobbiamo stare attenti a degli sconosciuti che possono essere positivi senza saperlo, come può succedere a noi stessi. Ci faremo i tamponi a vicenda con un kit per saperlo oppure ci affideremo alla buona fede come spesso capita con gli incontri occasionali? Nel mio caso, un ulteriore blocco è stato costituito da due genitori con malattie pregresse per cui svolgo adesso le commissioni che mi impedirà probabilmente oltre la fine delle misure restrittive di essere esuberante con gli estranei.
So che in modo lento mi sto riprendendo aiutata dalla primavera e dalla bella stagione (si fa per dire, dato che il cambiamento climatico non ci ha dato un vero inverno) ma ho ancora la mascherina alla vulva. Le preoccupazioni sull’immediato presente mi pietrificano e l’unica cosa a cui anelo è una passeggiata lunga e tortuosa nella natura. Per ricordarmi chi mi ha generata e a chi devo la mia vita su questa terra.

7 Replies to “Apatia sessuale in quarantena”

  1. Giustificabilissimo (e anche giusto comportamento/modus vivendi) quello che descrivi… io sono ottimista, forse qualcosa sta cambiando e cambierà in meglio(proprio a livello “di esuberanza/comportamentale” intendo)🤞😉🍀🍀🍀🍀😷🤟

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