* Nelle foto ad ogni odore animale è associato un profumo che lo contiene.
Per secoli, la gente ha tormentato e qualche volta massacrato gli animali per ottenere quattro secrezioni ghiandolari: ambra grigia (il fluido olioso che un capodoglio usa per proteggere il suo stomaco dalla spina dorsale affilata della seppia e dal rostro del calamaro dei quali si nutre), castoreo (si trova nelle sacche addominali dei castori canadesi e russi, da loro usato per marcare il territorio), zibetto (una secrezione tipo miele dell’area genitale del notturno e carnivoro dello zibetto africano) e mosco ( una rossa, gelatinosa secrezione delle viscere di un cervo est-asiatico).
Come hanno fatto le persone all’inizio a scoprire che le sacche anali di alcuni animali contenessero fragranza? Il sesso con gli animali era comune tra i pastori in alcune regioni, e non può essere ignorato come una possibilità. Siccome il mosco animale è così simile al testosterone umano, possiamo odorarne in porzioni piccole come 0.000000000000032 di un’oncia. Fortunatamente, adesso i chimici hanno creato venti moschi sintetici, in parte perché gli animali sono in via d’estinzione, e in parte per assicurare una consistenza d’odore difficile da raggiungere con le sostanze naturali.
Una domanda ovvia è perché le secrezioni delle ghiandole odorifere di cervi, cinghiali, gatti e altri animali dovrebbero eccitare il desiderio negli umani. La risposta sembra essere che assumano la stessa forma chimica di uno steroide (come gli ormoni sessuali, ndr), e quando li odoriamo potremo rispondere come risponderemmo ai feromoni umani. Infatti, in un esperimento condotto dall’International Flavors and Fragrances, le donne che avevano annusato mosco hanno sviluppato cicli mestruali più corti, ovulato più spesso e hanno trovato più facile concepire.
Estratto da “A Natural History of the Senses” di Diane Ackerman, tradotto in italiano da me
Interessante. In fondo direi tutti i punti erogeni sono anche quelli più odorosi
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