INTERVISTA | Morena e Ivano trasformano i sex toys in teneri personaggi dei fumetti nel loro libro ‘Sex Toys – Alla Scoperta degli Oggetti del Piacere’. Obiettivo? Farli accettare da più persone possibili

Foto copertina: Morena Nerri e Ivano Messinese di Le Sex en Rose, foto: Ivano @imtheph.

Morena Nerri e Ivano Messinese del blog Le Sex en Rose hanno sfornato il primo libro italiano completo sui sex toys edito da Odoya a luglio 2020: Sex Toys – Alla Scoperta degli Oggetti del Piacere. Una fatica a due mani che è molto di più di un semplice manuale. Le sezioni, piacevoli e scorrevoli da leggere, sono divise per storia, percezione mainstream e della community sex positive sui giochini, istruzioni su come sceglierli, acquistarli, usarli, mantenerli e trasportarli, schede su quelli più innovativi e all’avanguardia.

Il capitolo storico è breve ma curioso e simpatico. “Abbiamo cercato di non annoiare”, confessa Morena, “Per esempio la parte sull’isteria l’abbiamo tagliata fuori perché è proprio quella di cui si parla di più. Abbiamo approfondito invece altre parti meno note”. Per smorzare il tono serio della narrazione, Ivano ha scritto i sottotitoli dei vari paragrafi storici. La filosofia di Morena e Ivano è descrivere sex toys senza genere che sono in grado di rivoluzionare la ricerca con forma, tecnologia, materiale, pensiero dietro il progetto, interpretazione della sessualità sempre nel segno della qualità. E non solo. Ogni giochino è accompagnato da un excursus sulla sua origine, che racconta suo sviluppo e ricezione del pubblico. Ci sono sex toys iconici, fashion, di legno, ceramica, vetro, cristallo, acciaio, elettrostimolatori, a forma di testina di spazzolino, limone, microfono o gelato, e, udite udite, di canale vaginale. La particolarità delle recensioni del duo, inoltre, è quella di essere schiette e sincere. Le foto sono scattate da Ivano, fotografo professionista, e la tenera art direction è di Morena, lei stessa art director. Nella loro visione i giochini diventano divertenti personaggi da fumetto come le sfere anali che si trasformano in una ballerina hawaiana.

Lo scopo è raccontare in modo preciso, puntuale, utile un mondo di cui ancora si conosce ben poco, persino all’interno della comunità sex positive. I sex toys sono un argomento serio. Questi oggetti hanno spesso risolto patologie di persone che non potevano fare sesso e provare piacere. È bello che spesso dei giochini nati per uno specifico problema poi spesso si sono rivelati validi per tutti. Sono fiera che degli italiani abbiano finalmente scritto un libro approfondito e meritevole a riguardo che dovrebbero leggere anche gli esperti perché scoprirebbero chicche sulle quali sono all’oscuro.

Copertina del libro di Morena e Ivano

Come vi siete organizzati per scrivere il libro?

Morena: La struttura l’abbiamo buttata giù piuttosto presto ad agosto 2019 perché avevamo già le idee chiare su cosa dovesse esserci nel libro e per fortuna non l’abbiamo mai cambiata. Ci siamo chiusi in casa a novembre e abbiamo scritto per qualche mese.

Ivano: Abbiamo finito di contattare gli ultimi brand dopo Erofame (ad ottobre 2019) e abbiamo ritirato lì la Cowgirl, di un’azienda americana che non poteva spedire in Italia per il costo proibitivo.

Quali sono state le parti più difficili nel corso della scrittura?

Morena: La scrittura è stata devastante. Due sono stati i punti più complicati: scrivere a due mani e dividersi il lavoro rendendolo allo stesso tempo un’opera unitaria. Una fatica creativa non facile dato che siamo una coppia nella vita e quando litighiamo sappiamo dove andare a colpire. Inoltre nei progetti per blog e aziende abbiamo mansioni fortemente diverse ed è la prima volta che abbiamo lo stesso compito: scrivere.

Ivano: Negli anni abbiamo imparato molto a distinguere le vite professionali da quelle private e a trovare un equilibrio. Quando invece si tratta di fare lo stesso lavoro è come se un artista dipingesse un quadro e poi lo facesse finire ad un altro.

Morena aggiunge: Un altro aspetto difficile è stata la responsabilità nei confronti dei lettori e della community sex positive. Dovevano ritrovarci nelle informazioni che fornivamo ed essere all’altezza delle loro aspettative. Avevamo moltissimo l’ansia da prestazione.

Chi è più bravo a scrivere tra voi?

Morena indica Ivano: Lui! Scrive bene, la scrittura è il suo pane. Sta lavorando anche ad un suo libro autobiografico: un quadro della vita degli anni Novanta ambientato a Torino con storie di ragazzini, bullismo, difficoltà in famiglia. Però io sul tema sessualità sono più preparata perché svolgo maggiore ricerca.

Ivano: Morena è molto brava, ha affinato nel tempo il suo stile soprattutto grazie al blog che l’ha aiutata a sbloccare questo lato di sé. Lei è artista a 360 gradi: sa disegnare, scrivere ed è…povera perché artista! (ride) Per il libro che sto scrivendo, vorrei concluderlo entro quest’anno.

Dal 2017 quando avete aperto il blog, come percepiscono adesso i vostri amici più scettici la vostra professione di blogger e sex toys tester?

Ivano: Sono scomparsi! Gli amici che ogni tanto si facevano sentire e poi ci infamavano su Facebook, hanno smesso di fare anche questo. Quelli invece che erano scettici ma rimanevano, ci hanno preso gusto.

Morena conferma: Anche gente che ci è stata vicinissima per un sacco di tempo, poi è scomparsa. La prima reazione di un sacco di amici davanti al blog è stata: “Ok ti stai vendendo il culo perché non sei riuscito a fare i soldi con il tuo lavoro”, (frase che ci hanno pure detto). Con la seconda categoria che ha nominato Ivano al contrario adesso c’è un bel rapporto.

Sneak peek dell’inizio delle schede con legenda del libro di Morena e Ivano, foto: Ivano Messinese @imtheph

Sicuramente se si intraprende la strada di food blogger, si fa prima a fare successo in Italia. La sessualità è sempre un genere di nicchia e malvisto.

Morena: Ci stiamo investendo tanto tempo ma dire che viviamo di questo…non so quando potremo dirlo. Ora non è così , è ancora una parte marginale. Stare in coppia, essere sposati, ci aiuta nella visibilità perché ci dà una dimensione famigliare e questo andrebbe benissimo se non ci spogliassimo, della serie: “Ma tuo marito ti fa fare queste cose?!”. Ci siamo accorti anche di essere tagliati fuori da eventi organizzati da donne per donne e riviste “femminili” perché Ivano è un uomo.

Ivano: Sono anni che investiamo nel blog, pur se guadagniamo da altri lavori. Ci piacerebbe dire che facciamo solo questo perché ci abbiamo puntato le nostre risorse. Per il resto, non sanno come prenderci in Italia dato che il pubblico femminile di riviste ed eventi non è abituato a vedere una figura maschile. Non ha senso dividersi per compiacere il target di riferimento, è segregazione di genere e andare contro quello per cui stiamo lottando.

Nell’introduzione raccontate dell’anello vibrante per pene non funzionante e di come abbiate scritto alla casa produttrice per riportare la mancanza per poi vedervi recapitati un pacco pieno di giochini in segno di scusa. È proprio così che si diventa tester?

Morena: No! Per noi è stato un regalo.

Ivano: Così si diventa rompipalle.

Morena: In realtà abbiamo deciso di diventare tester quando abbiamo aperto Le Sex en Rose, ispirandoci ai blog americani. Avevamo iniziato a comprare diversi sex toys (ne avevamo meno di dieci) e ci siamo detti: proviamo!

Ivano: Volevamo vedere se fosse divertente. Abbiamo bussato a due aziende per uno scambio di visibilità, ci hanno risposto positivamente e…

Morena: …poi ci abbiamo provato gusto! Ai brand piace molto la nostra recensione personalizzata che non riguarda solo il corretto funzionamento di un sex toy ma cerchiamo di costruirci attorno una narrazione un po’ più ricca.

Avete contato negli anni i sex toys che avete testato?

Ivano: Ne abbiamo provati più di quelli che abbiamo recensito. Per il libro ne abbiamo testati sulla settantina. In questo momento in studio ne abbiamo più di 170. E non li abbiamo ancora finiti di contare.

Morena: Alcuni non ne abbiamo ancora fatti vedere. Abbiamo diverse recensioni inedite pronte che stiamo pensando di fare formato video su YouTube.

È stato un rischio selezionare delle aziende specifiche rispetto ad altre?

Morena: No, sono tutti brand con cui abbiamo contatti e abbiamo incontrato fisicamente. Abbiamo scelto in modo accurato i sex toys che noi riteniamo rivoluzionari. Questa è stata la nostra filosofia. Sono stati tutti disponibili e aperti.

Morena e Ivano

Le sezioni sono ben congegnate divise per materiali da scegliere, lubrificanti da applicare, pulizia per la manutenzione ed eventuale trasporto in giro per aereo. L’unica cosa che forse manca è: quando un sex toy diventa fuori uso dove si butta?

Ivano: Non l’abbiamo specificato perché ogni sex toy è fatto di un materiale diverso.

Morena: Non è facile indicare quali siano riciclabili o meno. Dipende dal processo di produzione. Per essere certi, bisogna contattare l’azienda produttrice. Quelli dotati di motore possono essere smaltiti nei centri appositi di smaltimento rifiuti. Sono oggetti talmente personali che spesso non si buttano ma si riciclano in casa, come abbiamo fatto noi con quelli più vecchi (tranne il primissimo matterello la cui gomma si è sciolta ed è stato buttato per evidente impossibilità di conservazione – ne parlano nella prima pagina del libro, ndr).

Con l’ondata Covid quali accortezze in più bisogna prendere quando si usa un sex toy?

Morena: Nessuna in particolare perché in teoria non va ad inficiare il rischio. La masturbazione è la pratica più sicura piuttosto che altre interazioni con individui. Covid e non, bisogna sempre lavarsi le mani e pulire i sex toys dopo l’uso con acqua o sapone. Vietato anche scambiarsi i giochini.

Ivano: Abbiamo fatto tantissima consulenza su questo argomento specifico. Durante la quarantena c’è stato un incremento di utilizzo e vendita dei sex toys, soprattutto di quelli a distanza.

E non bisogna metterli in lavastoviglie.

Ivano: C’è questa immagine virale dei sex toys in lavastoviglie ma lo sconsiglio.

Morena: Meglio di no perché anche nel caso della ceramica e altri materiali, se non si sa come sono stati prodotti, bisogna evitare.

Secondo voi adesso in Italia i sex toys sono più sdoganati?

Morena: Sì, ma sempre e solo all’interno di alcuni ambiti. Se ne parla ancora in maniera scandalistica.

Ivano: O goliardica.

Morena: Quindi non è cambiata molto la narrazione. Se ne vedono di più ma se ne discute sempre male.

Ivano: Probabilmente delle nicchie stanno accrescendo la loro influenza e stanno provando ad aggregare più persone però la strada è veramente lunghissima.

Morena: Va di pari passo con la sessualità di cui ancora non si parla bene a livello di massa.

Che tipo di riscontro ha ricevuto il libro da quando l’avete pubblicato?

Morena: Davvero positivo! Ci sono arrivati i feedback dei followers più vicini che abbiamo condiviso. Alcuni l’hanno preso solo per sostenerci.

Ivano: Siamo rimasti molto colpiti dall’affetto che tanti ci hanno dimostrato.

Morena: Da un lato però c’è questa idea che un argomento del genere non sia interessante e culturale. Le persone pensano che il nostro sia un manuale divertente o una sorta di catalogo, ma in realtà ci sono moltissime informazioni che vanno al di là della forma e dell’utilizzo dei sex toys, come lo sdoganamento dei tabù, l’anatomia dei genitali, la sessualità e la community di blogger che ci gira intorno.

State già progettando un nuovo libro?

Morena: Sappiamo di persone che entrano in libreria e chiedono se ci sono altri nostri libri (ridono). Se dovessero richiederci di scrivere un libro, non diremo di no.

Ivano: Abbiamo almeno tre argomenti da proporre. Adesso però non abbiamo le forze, ci servirebbero almeno sei mesi a maggese. Magari l’anno prossimo in questo stesso periodo potrebbe essere quello giusto.

Morena: Il nostro primo libro sta andando bene, considerando che siamo emergenti e non ci conosce nessuno. Ma da qui a diventare un fenomeno di massa è difficile per l’argomento. A livello economico, scrivere un libro non è assolutamente un’avventura commerciale.

Ivano scherza: Se faremo il film del libro forse sì!

Nuovi progetti alle porte?

Morena: C’è una traduzione in dirittura d’arrivo di un libro inglese che sarà edito da Odoya e uscirà a gennaio e poi un podcast che ci hanno proposto, per quest’ultimo credo riusciremo ad averlo pronto ad autunno inoltrato.

Morena e Ivano

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