A marzo esce Love Music, sketchbook erotico della fumettista marchigiana Elena Ominetti, edito da Cappuccino ExPress. Il nome deriva dal fatto che i disegni in bianco e nero sono stati concepiti con l’ascolto della musica e sono stati influenzati da essa, e si trattava di esercizi per riscaldare la mano. Sono ispirati al titolo di una canzone o ad una parte del suo testo e non tutte le canzoni sono a sfondo erotico o sessuale. Il primo disegno che Elena ha realizzato è Fat Bottomed Girls dei Queen, in cui una donna si sta sfilando le calze con il sedere all’insù rivolto verso il pubblico. Nello sketchbook ogni disegno è accompagnato dal titolo del brano senza il nome dell’artista per invogliare ad andarlo a cercare da soli, i testi non sono citati per questione di diritti d’autore. Alcune canzoni presenti nei trentasei sketch sono: Dancing Barefoot di Patti Smith, Cactus Tree di Joni Mitchell, Bad Things di Jace Everett, Son of a Preacher Man di Dusty Springfield, Tunnel of Love dei Dire Straits.
Elena registrerà un podcast con la playlist delle canzoni di Love Music sulla webradio NFO – No Fade Out. Il libro sarà presto disponibile via ordine online su http://www.cappuccinoexpress.org e nelle prossime fiere nelle quali Elena sarà ospite: la prossima è Elpicomics (6-7 giugno).

Questo è il tuo primo progetto erotico, ne hai in mente degli altri per il futuro?
Sì, sto preparando un progetto personale non commissionato da nessun editore perché mi piacerebbe lavorare nell’ambito del fumetto erotico, soprattutto nel mercato francese, dato che è più aperto rispetto a quello italiano. È una serie di pagine a fumetti dimostrative che presenterò come portfolio a vari editori. Ci saranno storie brevi di vari generi erotici.
Qual è il tuo rapporto con l’arte erotica?
Ho iniziato a leggere fumetti molto presto ma non Topolino come tutti possono pensare. Mia madre comprava la collana Euracomix disegnata da autori argentini per adulti e io la leggevo di nascosto. Uno dei miei autori erotici preferiti, sia per la qualità del disegno sia per le situazioni interessanti che riesce a creare senza essere pornografico, è Horacio Altuna, uno dei più importanti fumettisti sudamericani. Degli italiani mi piace Paolo Eleuteri Serpieri. Un fumetto erotico-umoristico che mi ha influenzato tanto dal punto di vista delle situazioni è Chiara di Notte di Jordi Bernet. Per quanto riguarda lo stile di disegno, leggevo molto Milo Manara e l’illustratore Luis Royo. Sono stata molto influenzata da quest’ultimo per come vengono rappresentate le donne nelle loro espressioni.
Che cosa avevano di particolare?
Secondo me, non tutti gli autori riescono a dare un’idea chiara di quello che prova la donna in un determinato momento. Lo sguardo maschile spesso si riflette sui volti del sesso femminile. Luis Royo ritrae le donne, soprattutto negli ultimi lavori, in espressioni in cui si possono ritrovare. Altri artisti sono più voyeuristici e l’immedesimazione nel personaggio non avviene.

Ci sono autrici femminili nell’erotico?
Certo. In Italia abbiamo Giovanna Casotto. Paradossalmente ho meno familiarità con i fumetti disegnati da donne, pur se ne sto scoprendo abbastanza adesso. Ed è più facile avere accesso e reperire autori di genere maschile piuttosto che femminile.
I fumetti erotici sono anche pornografici?
Sono sia erotici che pornografici. I fumetti francesi sono piuttosto spinti, uno molto eccitante è Esmera, degli autori Vince e Zep. Per il grande pubblico, i fumetti pornografici più famosi sono gli hentai giapponesi, estremamente espliciti (anche se vulve e peni non sono rappresentati per censura), esagerati sia nelle forme che nelle scene, e stanno influenzando il mondo del fumetto occidentale, anche nello stile. Ora va tantissimo di moda il furry con animali antropomorfi e sessualizzati.

Qual è il compito dell’arte erotica?
Deve eccitare, non importa con quali espedienti.
Quali elementi possono suscitare l’eccitazione?
È soggettivo. Ciò che mi eccita personalmente nel fumetto erotico non è tanto la storia quanto la morbidezza del segno. Se la trama è intrigante, ma il segno è troppo grezzo e squadrato non mi parte il neurone dell’erotismo nel cervello come quando vedo un tratto sinuoso. Ci deve essere inoltre una specie di colpo di scena o sorpresa che non ci si aspetta per scatenare l’eccitazione.

Che qualità bisogna possedere per saper disegnare l’erotico?
Bisogna godere di un buon benessere sessuale e avere una grande apertura mentale. Per esempio, io non sono nel bondage, ma ho molti amici che lo praticano, e penso che sia bello poter sfogare le proprie fantasie come meglio si vuole. Lo rappresenterei tranquillamente in un fumetto perché non giudico le pratiche estreme. Lo stesso può valere per il pubblico dei lettori. Quando ho mostrato dei miei disegni con donne che fanno pegging (sesso anale con dildo strap-on, ndr) su un uomo, ci sono state persone a cui non piace che hanno apprezzato lo stesso.
Esiste qualche posizione o movimento sessuale che ti riesce difficile disegnare?
In genere sono tutte situazioni che io ho già in mente, quindi mi riesce facile. A me risulta complicato disegnare l’uomo. Io sono una donna e nella mia scuola di fumetto c’erano modelle femmine, dunque non ho avuto mai problemi a rappresentare il corpo del nostro sesso. Con l’uomo ho dubbi sulle proporzioni e sulla sua naturalezza, dato che è sempre raffigurato in pose statiche e artificiose. Ho meno fantasia sull’uomo che sulla donna, forse influenzata dai media dove siamo più abituati a vedere corpi femminili scoperti piuttosto che maschili. Nella società l’uomo è poco sessualizzato. Spesso mi succede di cristallizzarmi sul mio uomo ideale mentre con le donne sono più varia nella rappresentazione.
