La banalità dell’infermiera sexy nasconde un losco segreto

Gli ospedali possono essere luogo di perdizione. Non come il Seattle Grace Hospital di Grey’s Anatomy, dove tutti andavano sul lettino con tutti. Letteralmente. Ogni occasione era buona per fare sesso come conigli nella stanza dell’inserviente, in quella del personale, in una vuota per pazienti. Nella realtà il personale medico ed infermieristico lavora…poi può scapparci qualcosa, ma non è esattamente all’ordine del giorno come “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Una mia amica che sta in ospedale mi ha rivelato a tal proposito un dettaglio non trascurabile della loro routine: “In una giornata possono succedere tante cose, ci si ritrova facilmente da una situazione tranquilla ad una estrema e viceversa. Si condividono molte emozioni di varia natura: rabbia, dolore, gioia, tenerezza, tristezza. Ad un certo punto, in particolare nei momenti funerei o di shock, può succedere che salga l’eccitazione”. Vi suonerà macabro o amorale, ma ancora una volta gli antichi ci hanno preceduto nella spiegazione di questo concetto: eros e thanatos. Vita e morte. Due pulsioni contrapposte solo in apparenza per Empedocle di Agrigento. In questi casi si cerca nel sesso un piacere talmente grande vicino alla morte (orgasmo) per risorgere e vivere di nuovo, dopo un periodo di immensa tristezza.

Nurse 3D

In una location così drammatica e carica di tensione, si colloca il giochetto di dottore ed infermiera. Ora, l’infermiera moderna è importante perché esegue tante operazioni di cui i dottori non conoscono ogni step. Oggi c’è una laurea per l’abilitazione a questa professione, nel passato non serviva. Bastava essere una sex worker. Eh, sì! È attestato che sin dal Cinquecento che si passava dalla prostituzione alle mansioni da infermiera come salto di carriera. Ma per quale motivo? Le donne di classi medie ed alte dovevano badare alle proprie famiglie e  lavorare per loro era considerato “disdicevole”. Per questo ci si affidava a persone dei ceti bassi. Florence Nightingale nell’Inghilterra di metà Ottocento si adoperò per trasformare l’infermiera in una professione rispettata. A New York, però, ancora a quei tempi si offrivano alle sex worker pregiudicate in alternativa alla galera dei lavori da infermiera. La loro reputazione sexy inizia da qui.

Nurse training. A graduate nurse (right) watches student Susan Petty prepare a hypodermic for a patient. Strict adherence to doctors' orders is something every probationer must learn, 19

La divisa è un elemento non trascurabile, dato che come abbiamo visto per la suora l’anno scorso, può nascondere per rivelare. Il grembiule o il vestito bianco ed immacolato, la cuffietta-cappellino la rendevano graziosa ed innocente. Una delle gag del teatro vaudeville consisteva nel fischiare “Hey, nurse!” (Ehi, infermiera) per far comparire un’infermiera formosa. Il “prendersi cura” richiama le più sopite pulsioni sessuali di sottomissione o dominazione. Ognuno di noi vorrebbe curare o essere curato dolcemente da qualcuno, dottore o infermiera che sia. Per questo le coccole sessuali sono sempreverdi e il giochetto che spesso sembra banale o demodé ben si adatta a certi contesti. Il medicarsi a vicenda può trasformarsi in petting o in una masturbazione estremamente tirata per le lunghe. Questi giochi “aiutano a superare certi limiti, a rinsaldare rapporti di coppia e a condire una relazione con quel pizzico di pepe del quale tutti abbiamo bisogno”, dice un mio amico, “In più, con il gioco si scopre il partner, lo si conosce meglio e si ha la possibilità di condividere, amplificando quello che di positivo può venire da un rapporto sessuale. In questo, in particolare, si stabiliscono dei ruoli gerarchici mantenendo però una finalità benefica (curare, appunto) affievolendo così il lato umiliante del rapporto dominato/dominante; questo lo rende più gestibile e meno impegnativo per i neofiti del genere”.

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Un’infermiera, poi, ha i suoi strumenti per stimolare il suo dottore o paziente. Le siringone di plastica che spesso accompagnano i succinti costumi sexy possono trasformarsi in dildo che penetrano l’ano, ad esempio. Uno stetoscopio, col quale è spesso accompagnato il costumino da “naughty nurse”, anche finto, è freddo al tatto e può emanare brividi piacevoli lungo il corpo. Nel Medical o Clinical Fetish i giochi si fanno più complessi, perché lo scopo non è il piacere finale ma il piacere nel dolore. Quindi gli oggetti dei quali stiamo parlando sono piuttosto estremi. Ci sono termometri orali ed uretrali per misurare la temperatura, cateteri, clisteri, aghi, speculum, morsetti tira-capezzoli, pompette risucchia aria e molto altro (www.medicaltoys.com).  Lo scopo è esaminare genitali e zone erogene del corpo con strumenti  per avere il pieno controllo dell’altro.  Si inscenano visite ginecologiche in posti che sembrano ambulatori e sedie che lo ricordano. È necessario però avere buone basi mediche oppure non spingersi troppo in là per non farsi male sul serio. Questo tipo di feticismo è molto diffuso nel paese delle “stranezze” per eccellenza, il Giappone. Il kegadoru (idoli feriti) prevede che ragazze, simili alle idol, icone giovanissime dello spettacolo, sono bendate su gambe e braccia con garze per finta e hanno mutandine fatte di bende o bianche. In Occidente sono chiamate “Broken Dolls”, bambole rotte. L’istinto di protezione è ciò che spinge l’eccitazione in questo ambito.

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Nel caso comunque che siate persone di piaceri semplici, una siringa giocattolo e tanta fantasia possono bastare per scatenare le più appaganti visite mediche della vostra vita!

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