Non mi sono mai preoccupata del mio sedere. Sembrerà strano, ma non ho avuto i classici complessi che alle donne mette in testa la pubblicità e lo stesso genere femminile. Forse perché sia mia madre che mio padre mi hanno sempre ripetuto fieri che avevo un bel sederino. I complimenti dei genitori sono sempre importanti in fase di crescita. Aiutano ad avere meno complessi. Però, personalmente, solo negli ultimi due anni ho acquisito la piena consapevolezza di avere un “culetto” niente male. Inutile dire che l’approvazione maschile è una componente non trascurabile dell’autostima. Sono stata fortunata. Per la maggior parte di noi femmine, non è così. “Non mi fa impazzire il mio sedere, lo vorrei più sodo”, “Non mi piace, è piatto”, “È pieno di difetti ma dato che vedo di peggio in giro, mi consolo”, e a seguire.
Ma perché gli uomini sono tanto fissati col sedere? “È piacevole a vedersi, dato che è morbido e accogliente”, “È sinonimo di virilità”, “Chimicamente mi eccita, come annusarsi il sedere tra cani. Comunque ognuno ha la sua idea di bel sedere”. Hanno tutti ragione. Uno dei motivi infatti inconsci che hanno a che fare con la parte primitiva del nostro cervello è la riproduzione. Uno studio pubblicato dal dott. David Lewis il 7 Febbraio 2015 ha stabilito che l’uomo è molto attento alla curvatura lombare del fondoschiena. Durante la gravidanza le donne hanno una massa corporea che scivola in avanti, con un grado di curvatura lombare più grande sono in grado di ristabilire il centro di equilibrio senza un enorme spreco di energia. Per questo è stato ipotizzato che gli uomini si sono psicologicamente adattati nel preferire questo tipo di donne come compagne d’accoppiamento. Ogni sedere femminile è diverso e non per forza bello ma in genere è più rotondo rispetto a quello maschile per gli estrogeni che depositano grasso su natiche, fianchi e cosce. Nonostante siano ormoni presenti pure nel corpo maschile, nell’uomo l’accumulo di grasso in queste zone è frenato dal testosterone (pure presente nelle donne ma spesso convertito in estrogeni). Le natiche ricche di tessuto adiposo segnalano fertilità, capacità d’allattamento, forma e dimensione del bacino.
Diverse donne pensano che l’uomo a cui piaccia più il sedere che il resto sia gay. Questo è sinonimo purtroppo di una cultura sessuale ignorante di stampo bigotto che stigmatizza tutte quelle pratiche che non abbiano a che fare col davanti e la procreazione. Il sedere piace all’intero universo maschile e non in primis per la presenza dell’ano. Anzi, spesso non ci pensano nemmeno. Sembrano più attratti, quasi in maniera ossessiva, verso il fondoschiena. Soprattutto, nella nostra società piuttosto che in quella antica dato che lo scopriamo completamente solo d’estate. Indi per cui diventa un qualcosa di “proibito” da esplorare. Le natiche sono tabù e il “prendere da dietro” una donna sia per vagina che per ano diventa un’azione estremamente eccitante, rivelando un motivo di possesso, quasi di comando. Nulla di strano, la specie umana di norma si congiunge da dietro. Inoltre, è stato attestato che quando un uomo avvista un sedere, gli si attiva la stessa parte del cervello stimolata da droghe ed alcool.
Il sedere non passa mai di moda come attrattiva sexy. Nell’antica Grecia era celebrato nelle statue di ninfe e dee, e addirittura esisteva un sostantivo, ἀνάσυρμα (anasyrma), che si riferiva al sollevamento della veste per scoprire le natiche. Un rituale legato ai culti di Demetra e Dioniso e alle loro feste. Esempio famoso di questo gesto è la Venere Callypigia, “La Venere dalle Belle Natiche”, la cui copia è esposta a Napoli. A Roma l’ano in particolare era associato alla fortuna, dato che i Sanniti quando sconfissero i Romani fecero passare gli sconfitti sotto le forche caudine sodomizzandoli: provava meno dolore chi aveva un ano più grande. Nella dinastia Ming il deretano era comparato alla bellezza della luna piena e anche l’Islam prevede che le natiche ideali siano bianche in celebrazione del pianeta celeste. Nella castissima Era Vittoriana era evidenziato dalla tournure, che ne aumentava il volume sotto la gonna, chiamata demi crinoline. Nel nostro secolo, a parte minigonna e hot pants ideati da Mary Quant, il sedere è stato evidenziato negli abiti da sera stretti ed aderenti alla figura. Persino l’Haute Couture ha reso omaggio all’armonia di questa parte anatomica con l’abito di Guy Laroche indossato da Mireille Darc in “Le Grand Blond avec une Chaussure Noire” (1972) e quello sfoggiato da Violeta Sanchez di Thierry Mugler nel 1995 che incorniciava il sedere con stoffa e giri di perle. Negli ultimi anni il fondoschiena è tornato prepotentemente alla ribalta nella cultura pop col “twerking” di Miley Cyrus, che riprende la danza jamaicana Dembow (reggaeton + dancehall), già ampiamente esplorata da Sean Paul e Major Lazer (Watch Out for This). E poi Nicki Minaj, Jennifer Lopez, Jason Derulo con Swalla e Iggy Azalea con Mo Bounce.
Un amore infinito, dunque, quello di cui è oggetto il sedere che sembra aver intaccato il simbolo dell’amore romantico per eccellenza, il cuore. Tuttavia, è molto probabile che la notizia sia una bufala. Indicherebbe semplicemente una foglia (edera o fico), trasformatasi poi in metafora d’amore attorno al tredicesimo secolo. Il cuore non è emblema recondito del sedere. Siamo quasi sollevati. L’amore e il sesso rimangono due pulsioni distinte. O forse no.