Amore libero contro fede, l’universo peccaminoso del nuovo libro di Leonarda Morsi

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Non sono un’amante del genere erotico moderno. Nella maggior parte dei libri che mi sono capitati tra le mani non c’era trama con dello spessore. Tante scene acrobatiche di sesso e poca sostanza.

Leonarda Morsi mi è stata consigliata da un’amica nel settore del piacere che stimo e mi sono incuriosita. Ho letto la sua ultima fatica, “2031. Amore Peccaminoso”, uscito questo aprile (collana I Libertini, Pizzo Nero Editore, lo trovate qui), e mi sono meravigliata. Ho scoperto che un libro erotico può essere serio e porre interrogativi importanti sulla libertà sessuale e d’espressione. Il mondo distopico nel quale si muovono i protagonisti delle tre storie principali è governato dallo Stato Pontificio, al potere dall’attentato omicida al Papa a Roma. Il terrorismo islamico è il grande nemico da combattere e sembra non esserci altra strada che la dittatura cattolica. Un assurdo ritorno al passato, ad un governo non laico, che mette a repentaglio gli affetti e la sopravvivenza quotidiana dei personaggi. Sara, fotografa bolognese professionista e aperta, decide di adibire un vecchio casale restaurato della campagna romagnola ad albergo d’incontro per il sesso libero delle coppie: il Casale dell’Amore. In questo universo parallelo i personaggi cercano di estraniarsi per poche ore dalla realtà esterna, dando sfogo alle loro perversioni. Tuttavia la mano dello Stato irromperà nella loro intimità come una furia distruttrice fino al sorprendente epilogo.

Come sei approdata alla letteratura erotica e hai deciso di scriverne?

Leggo da sempre moltissima letteratura di questo genere e per molto tempo ho scritto racconti erotici che poi facevo leggere alle mie amiche. Nel 2014 ho seguito un corso di scrittura creativa con Gianluca Morozzi, un autore che stimo moltissimo. Lui mi ha spinta a partecipare ad alcuni concorsi e visti i buoni riscontri, nel 2015 ho scritto il mio primo romanzo, “La colpa sulla pelle”, uscito per Damster Edizioni.

Parliamo della tua recente uscita,”2031. Amore Peccaminoso”, perché scrivere di un universo distopico religioso?

La situazione geopolitica internazionale ci porta a farci delle domande. Prima tra tutte: le forti pressioni e le limitazioni delle libertà personali che vivono i cittadini dei Paesi governati da regimi confessionali islamici sono da ascrivere all’Islam o piuttosto alla rinuncia ai valori della laicità? Un regime confessionale cattolico sarebbe tanto diverso? Io credo di no. Penso che nel momento in cui peccato e reato finiscano per sovrapporsi si scivoli in un sistema che inevitabilmente interferisce con i valori della persona, le libertà sessuali, l’espressione delle arti, il riconoscimento del ruolo della donna, l’indipendenza della Giustizia e della ricerca scientifica, l’autodeterminazione del corpo e infine anche con l’amore. Per questo ho immaginato un universo distopico non troppo lontano nel tempo. La paura diffusa dei migranti, gli attacchi sempre più colpevolmente tollerati nei confronti degli omosessuali, il terrore della perdita di identità nazionale e religiosa, il linguaggio utilizzato per parlare della donna e le rinnovate polemiche su aborto e fine-vita sono segnali inquietanti nella società odierna. Forse dovremmo tutti riflettere su quanto è breve il passo che ci potrebbe portare a rinunciare a tutte quelle libertà personali che anni di lotte ed emancipazioni ci hanno dato.

Il tuo libro tratta argomenti seri, come la limitazione delle libertà sessuali e sociali sotto una dittatura, non tipici di questo genere. Secondo te, è necessario dare fiducia all’erotico e allargare le sue potenzialità?

Non è davvero semplice rispondere. Dal momento che il fatto stesso di avere scene di sesso descritte in maniera esplicita identifica un libro come appartenente all’erotico, si è finiti per avere la stragrande maggioranza di letteratura di questo genere che non tratta argomenti di politica o sociali. Penso che dare fiducia all’erotico potrebbe far avvicinare a questi romanzi lettori che ora si concentrano su libri di diversa natura. Rimane però difficile trovare un editore per generi di confine. Io sono stata fortunata ad incontrare il nuovo direttore editoriale di Pizzo Nero che coniuga un’accurata selezione sulla qualità dei manoscritti con una visione aperta e innovativa.

Per molti scrittori descrivere scene di sesso è un’autentica tragedia. A te viene naturale? Ci sono delle tecniche per evitare di scendere nel ridicolo?

A me piace molto scrivere scene di sesso e non lo trovo per nulla faticoso o complicato. Mi piace concemtrarmi sull’atto, ma anche sui particolari dei corpi, soprattutto femminili. Sono sempre stata attratta dalla femminilità e anche nella vita quotidiana amo osservare quei gesti involontari che tradiscono pensieri audaci. Per essere il più realistica possibile, cerco di immedesimarmi in quello che i protagonisti stanno provando, con grande rispetto anche per le situazioni più anticonvenzionali.

Com’è visto uno scrittore erotico dagli scrittori di generi diversi e dalle persone in generale?

Devo dire che gli scrittori che conosco e che ho la fortuna di frequentare hanno sempre dimostrato grande rispetto per questo genere. Battute e risatine sono più comuni tra amici e i parenti.

Mio padre ha letto 2031. Amore peccaminoso e ha avuto commenti positivi, ma ha impiegato davvero pochissimo tempo a finirlo. Così gli ho chiesto se l’avesse davvero letto tutto e lui ha risposto: “Ecco amore, diciamo che ho letto di sfuggita e con un solo occhio aperto tutte le parti di sesso esplicito!”

Una cosa che mi ha davvero stupita è stato invece l’atteggiamento di alcuni librai indipendenti che conosco, che si sono rifiutati di farmi fare una presentazione da loro e hanno dichiarato la loro avversione totale per il genere erotico.

Per alcuni aspetti la sessualità in Italia è ancora vissuta in maniera colpevole, e accadono situazioni simili a quelle riportate nella tua storia, se non peggio. Di cosa ha bisogno il nostro Paese per respirare una sessualità più aperta?

L’Italia avrebbe davvero bisogno di ridare rispettabilità alla cultura laica. Occorrerebbe forse rivalutare l’individuo a discapito della nuova mistificazione della famiglia cattolica più conservatrice. Questo permetterebbe di ridare dignità alla donna e scoraggerebbe la colpevolozzazione delle forme di amore non riconosciute dalla dottrina.

La sessualità che racconti nei tuoi libri rispecchia esperienze personali o di persone che conosci, oppure si ispira a fantasie?

Gianluca Morozzi, il mio maestro, dice sempre che gli scrittori sono buoni ascoltatori perchè vampirizzano le esperienze vissute per poi trarne ispirazione, seppure rielaborate.

In effetti, anche a me capita di trarre ispirazione dai racconti di vita vissuta; poi utilizzo le mie fantasie, i miei desideri e anche le mie paure.

Le situazioni non sono autobiografiche ma le sensazioni che i miei personaggi provano nascono da ciò che io ho provato, anche se in contesti spesso diversissimi.

Sei a lavoro su qualche nuovo progetto?

Sto lavorando a un romanzo noir con forti connotati erotici. È un approccio molto diverso da quello che ho sperimentato fino ad ora e diciamo che mi rilasso proprio a scrivere le venature erotiche.

 

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