Una delle più belle scoperte dell’estate al cinema non è stato di certo Priscilla di Coppola ma MaXXXine di Ti West. Ho divorato i primi due film di questa trilogia horror, una serie di slasher sui generis che si avvicinano al thriller psicosessuale. Il primo, X : A Sexy Horror Story (2022), è forse quello che mi è piaciuto di meno, troppo simile a Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella porta, 1974) con una visione assolutamente negativa e medievale della vecchiaia, mentre il secondo, Pearl (2022), e il terzo, MaXXXine (2024), sono delle bombe ad orologeria.
Pearl è una sorta di Dorothy Gale killer che non può avere quello che vuole e quindi se lo prende con la forza. La ragazza sfoga la sua repressione e il suo senso di inadeguatezza su piccoli animali, nel zoosadismo della triade di Macdonald, che descrive l’infanzia della maggior parte dei serial killer. Si vendica ammazzando tutti quelli che la ostacolano ma nonostante ciò è condannata ad una misera vita autoconfinata col marito nella sua fattoria in Texas fino all’arrivo di Maxine che uccide entrambi.
Maxine sembra essere la reincarnazione di Pearl, la sua vendetta contro il mondo. Scappata di casa da giovanissima, è una pornostar affermata che vuole diventare attrice di Hollywood. Il cieco furore con cui sfregia con le chiavi il detective privato che la insegue per rovinarle la carriera contiene la furia del genere femminile verso una società che lo affossa e lo usa come oggetto. Maxine non desidera più essere un oggetto ma vuole essere presa sul serio, inconsapevole che diventerà solo un’estrema sublimazione dell’oggetto: una star. Questo è il vero horror. Maxine si è dovuta tingere i capelli di biondo e diventare riccia per essere più appetibile per l’industria cinematografica. Più ci si avvicina alla fama, più si rimane soli. Letteralmente.
X : A Sexy Horror Story
La vecchiaia è nemica del successo e del sesso. Una troupe di giovani aspiranti attori affitta a due anziani un capanno arredato in una fattoria sperduta del profondo Texas per girare un film porno stag (prodotto clandestinamente). La location è stata scelta per il prezzo stracciato ma gli affittuari si rivelano oltremodo inquietanti. L’anziano Howard (Stephen Ure) punta un fucile contro il produttore Wayne Gilroy (Martine Henderson), completamente dimentico della sua prenotazione telefonica di qualche giorno prima. Sua moglie Pearl (Mia Goth in protesi da anziana) fissa gli attori da lontano, soprattutto Maxine Minx, che assomiglia a lei da giovane. La prima la invita a prendere una limonata in casa, incontro da cui la ragazza esce turbata per la morbosità dello sguardo di Pearl.
Una sera il giovane regista R.J. Nichols (Owen Campbell) va in crisi perché la sua ragazza, Lorraine Day (Jenna Ortega), microfonista del suo film, decide di partecipare insieme alle altre due attrici al porno. Dopo un lungo pianto, prende l’improvvisa decisione di fuggire dal set nella notte ma è bloccato da Pearl che lo uccide brutalmente ficcandogli un coltellino in gola. Da qui in poi si scatena una caccia all’ultimo uomo da parte dei due anziani che usano ogni mezzo per ammazzare in modo orribile ciascun componente del cast. Rimane solo Maxine Minx che con la forza della sua rabbia riesce a fare fuori Howard e infine Pearl, fuggendo via col furgone della troupe.
Pearl
Flashback nel 1918. L’anziana Pearl è una giovane di belle speranze sposata con un ragazzo al fronte, Howard, impegnato nella Prima Guerra Mondiale. Figlia di due immigrati tedeschi (Tandi Wright e Matthew Sunderland), deve badare a suo padre tetraplegico in sedia a rotelle. Nel frattempo, sogna di diventare una ballerina famosa, una star, e si esercita segretamente per partecipare ad un’audizione per una compagnia di danza. Nel frattempo sviluppa una psicosi in cui uccide animali di piccola e media grandezza e li dà in pasto al coccodrillo nel lago vicino casa, battezzato Theda, come l’attrice del cinema muto Theda Bara.
Una sera tempestosa la mamma scopre il depliant dell’audizione nella camera di sua figlia e glielo sbatte in tavola a cena. Pearl la supplica di lasciarla andare ma la madre glielo vieta categoricamente facendo scoppiare un feroce litigio tra loro. Dà uno schiaffo alla figlia che la spinge contro il camino facendole prendere fuoco alla gonna. La ragazza esita un attimo prima di prendere l’acqua da buttare addosso alla mamma che ora è a terra urlante perché il fuoco si sta propagando velocemente per il corpo. Riesce a spegnerlo ma la genitrice è sfigurata su un lato della faccia. Pearl la trascina nello scantinato mentre il padre osserva la scena terrificato.
Il giorno dopo va a trovare il suo amico proiezionista (David Corenswet), lo porta a casa ma lui si accorge che c’è qualcosa che non va, vuole andarsene ma Pearl lo uccide con un forcone. Rientrata in casa, soffoca il papà con una federa, poi va all’audizione. Qui non viene presa e si convince che la sua amica Mitsy (Emma Jenkins-Purro) sia stata scelta perché bionda. La uccide però perché le ha confessato tutti i suoi omicidi. Quando Howard torna a casa si trova davanti uno scenario raccapricciante, i cadaveri dei genitori di Pearl seduti a tavola davanti ad un pranzo marcescente e la ragazza che lo accoglie con un sorriso a trentadue denti.
MaXXXine
Nel 1985 Maxine Minx è pronta a fare il salto dall’industria del porno a quella del grande cinema. Si è tinta i capelli di biondo, è magra e provocante, ha tutti i numeri per farcela. Il problema? È una pornoattrice molto conosciuta a cui potrebbe non essere data una parte importante per la sua appartenenza al circuito pornografico. Maxine però non ha nulla da perdere e ha fatto tesoro della frase emblematica di suo padre, fervente predicatore: “Non accetterò una vita che non mi merito“. Per darsi la spinta giusta condisce il tutto con una buona dose di cocaina. Riesce finalmente ad ottenere un ruolo in un film horror ma i fantasmi del passato stanno per tornare a tormentarla. Riuscirà ad affrontarli e ottenere quello che vuole?
Il film è la parabola del successo a tutti i costi. Maxine si aggrappa con ferocia alla sua carriera di attrice con un egoismo sfacciato perché ha solo quello. Hollywood è un carnaio in cui resiste chi riesce a fare fuori tutti e a ergersi sopra alla montagna di cadaveri. Ignora le domande sulle cruenti morti delle sue amiche presumibilmente uccise da Night Stalker (serial killer realmente esistito) e risponde alla detective: “So badare a me stessa“. Nonostante sia costretta dopo la morte del suo migliore amico Leon (Moses Sumney) a venire a patti con gli eventi, rimane sempre concentrata sul suo obiettivo. Diventare una star.





