Giovedì 18 dicembre sono andata a visitare Casa Pasolini a Rebibbia, Roma, di recente aperta al pubblico. Si trova in via Giovanni Tagliere 3, sul lato sinistro del carcere. Fatte due rampe di scale, al civico 2 del primo piano si entra in un lungo corridoio con quattro stanze sulla destra e, in fondo, un salotto, una cucina, un bagno e una camera da letto, con accanto un armadio a muro con specchio. È la prima casa che Pier Paolo Pasolini affittò con la madre a Roma, dopo essere stato ospitato dallo zio nel Ghetto, in piazza Costaguti. Ci visse dal 1951 al 1954, poi si trasferì a Monteverde, dove rimase fino al 1963.
In questi anni scrisse il romanzo Ragazzi di Vita, pubblicato nel 1955 da Garzanti. A seguito della sua partenza, la casa divenne il luogo di riunione del comitato di quartiere. Passati vent’anni, è finita all’asta due volte (la prima andata deserta). Nella seconda occasione, il produttore cinematografico Pietro Valsecchi ha scelto di intercedere, acquistandola e donandola al demanio dello Stato, quindi è stata ristrutturata e aperta al pubblico. È l’unica residenza visitabile dello scrittore e regista.

I pavimenti sono originali dell’epoca, assieme agli ambienti (escluso il bagno) e ad alcuni oggetti di arredamento acquistati in stile o del periodo. La cucina ha dei fornelli del 1951 restaurati e un frigorifero in ferro, che aspetta la rimessa a nuovo. Una parte della prima sala è foderata con una carta da parati restaurata e meravigliosa, dove ci si può sedere sulle sedie in legno da cinematografo per guardare un breve filmato sulla vita di Pasolini.
Le fotografie esposte sono tutte in bianco e nero, con una mappa degli alloggi e dei luoghi cinematografici che il regista e scrittore ha attraversato. Nel lungo corridoio della sua casa si vede un giovane Pasolini, in costume, sulle sponde del Tevere, con la critica d’arte Gabriella Drudi e di tutto punto vestito con il pittore e poeta Toti Scialoja. Dall’altra parte, foto della baraccopoli della borgata Lancellotti a Pietralata, nel dopoguerra, che descrive nei libri Ragazzi di Vita e Una vita violenta. Nell’ultima stanza, un Pasolini ormai famoso sorride accanto a Maria Callas all’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, prima della presentazione del film Medea al Mar del Plata Festival a Buenos Aires; Silvana Mangano nella pellicola Le Streghe; Franco Citti, Anna Magnani e Pasolini nel primo giorno di riprese di Mamma Roma (1962).



