Molti film cosiddetti “erotici” sono al cinema in questi giorni. Io vi consiglio di vederne almeno uno in sala, soprattutto Anora e Diva Futura, e di leggere le mie brevi recensioni a riguardo.
Anora
Una erotic dancer si innamora del miliardario di turno. Ma la vita non è un cliché come in Pretty Woman. Se un ragazzo ricco ti sposa all’improvviso a Las Vegas, è solo per scappare dalla sua claustrofobica famiglia che lo accontenta in tutto. Anora “Ani” Mikheeva (Mikey Madison) è una erotic dancer di Brooklyn che balla in un locale di Manhattan, assediata da clienti per lo più anziani. Un giorno incontra Ivan “Vanya” Zacharov (Mark Ėjdel’štejn), giovanissimo figlio di un magnate russo, che decide di pagarla come escort privata fino a portarla con sé in una settimana folle con i suoi amici in cui finiscono per sposarsi nella Sin City. La notizia raggiunge la sua famiglia in Russia che invia degli sgherri armeni per forzare i due ragazzi ad annullare il matrimonio. Vanya scappa senza Ani e lei si trova a gestire la situazione impaurita ma con gli artigli affilati.
Anora è la storia di una ragazza con un estremo bisogno di affetto che lotta tra la metà americana e quella russa, facendo prevalere la prima a discapito dell’altra. Il film è un rovesciamento della commedia romantica, in cui non ci sono principi che ti salvano dalla miseria della vita, soprattutto se sei ritenuta dai più una sex worker. Anche Vanya è un ragazzo alla disperata ricerca di amore da parte dei suoi freddi genitori e ne combina una più del diavolo per attirare la loro attenzione. I due, però, sono due giovani ancora immaturi che si rifiutano di vedere la realtà e si rifugiano ciascuno nel loro mondo. Una buona pellicola ma ho trovato le scene della presa in ostaggio di Ani e della ricerca di Vanya troppo lunghe. L’erotismo è solo di superficie con mosse da erotic dancer e posizioni sessuali da adolescenti.
Babygirl
Romy Mathis (Nicole Kidman) è amministratrice delegata di una ditta di successo a New York ma è insoddisfatta sessualmente. Non ha mai avuto un orgasmo con il marito Jacob (Antonio Banderas) perché non gli ha mai comunicato le sue fantasie. Un nuovo stagista, Samuel (Harry Dickinson), cambia la sua vita sessuale. Capisce che le piace essere sottomessa e la tratta di conseguenza. I due diventano troppo vicini e il ragazzo cerca di distanziarsi da lei uscendo con Esme Smith (Sophie Wilde), assistente di Romy, e manda su tutte le furie la sua Ceo. La ragazza viene a sapere della tresca tra Samuel e la sua capa e minaccia di rivelarla. Quindi, Romy confessa la verità a suo marito e lui la caccia di casa.
Donna matura dell’upper class newyorchese cerca uomo giovane che la sottometta. Non è una trama nuova e il plot ha uno svolgimento piuttosto banale e scontato. È lo scopo della regista che vuole fare il verso a certi film degli anni Ottanta e Novanta, come “Attrazione Fatale” o “Basic Instict”, che ci avevano abituati ad una dinamica simile ma dalla parte maschile. Il momento di banalità massima è quando Samuel si presenta a casa di Romy per ridarle il laptop e fa amicizia con la sua famiglia, compreso il marito. Di momenti erotici veri ce ne sono pochi, si esplora di più la psicologia contorta di una donna che non è abituata ad essere sincera con la propria sessualità. Il twist finale è abbastanza originale. Il marito decide di rimanere con la moglie e tenta di portarla all’orgasmo sotto la guida di lei. Fantastica la risposta a tono di Romy al collega che, al corrente della sua scappatella, le propone di andare a trovarlo a casa sua per un drink: “Non ho paura di te o di qualunque cosa tu sia capace. Di cosa sai e di cosa non sai, non me ne frega un ca**o. Non parlarmi mai più così. Se voglio essere umiliata, pagherò qualcuno per farlo“.
Diva Futura
Riccardo Schicchi ha creato nel 1983 la prima agenzia specializzata in pornografia, Diva Futura. Il film segue le vite di Schicchi (Pietro Castellitto), e delle sue stelle di punta Ilona Staller (Lidija Kordic), Moana Pozzi (Denise Capezza) e Eva Henger (Tesa Litvan) attraverso gli occhi di Debora Attanasio (Barbara Ronchi), giornalista ed ex segretaria di Diva Futura. La pellicola si ispira al libro di quest’ultima, “Non dite alla mamma che faccio la segretaria” (2013), uscito dopo la morte di Schicchi nel 2012. Diva Futura è raccontata dall’apice del successo alla caduta in disgrazia dei primi 2000: l’amore di Schicchi per “Cicciolina”, l’incontro con Moana Pozzi e Eva Henger, i film porno, i 22 gatti in ufficio, lo storico pitone e le mille manie del visionario regista.
Mi è piaciuta questa rivalutazione di Schicchi, in cui si vedono bene le contraddizioni della società italiana, rimasta a una mentalità pressoché ottocentesca anche nel mondo attuale. Basti pensare al fatto che nel 2012 i preti negavano il funerale in chiesa di Schicchi o che in Italia è molto difficile girare porno senza incorrere in vari reati (oltre alla presenza di una tassa da pagare). Nel film, però, si dà molta più importanza alla vicenda umana del regista e al suo modo di vedere il porno, rispettoso soprattutto delle donne, nonostante poi sia stato condannato con sua moglie Eva Henger per sfruttamento della prostituzione (2011). Schicchi non si adattò mai per principio alla nuova epoca del porno veloce e violento di internet e ciò decretò la rapida fine della sua agenzia, che chiuse definitivamente i battenti nel 2021. Bel film, molto gioioso, ma ho trovato i tempi della narrazione troppo sfalsati, con continui rimandi al passato e al presente, in un gioco che può confondere lo spettatore.




