Sesta puntata della mia rubrica sessuale in uscita ogni lunedì sul sito web di Leggo.it. Una influencer 21enne, Annika Osterlund, ha pubblicato a maggio un video su TikTok in cui un suo appuntamento Hinge si inginocchia per farle la proposta di matrimonio. L’azione le è parsa straordinaria perché era la prima volta che si vedevano e lui le aveva regalato un mazzo di fiori. Ovviamente ha rifiutato, ma questo è il bello e il brutto delle app: non sai mai cosa aspettarti o chi c’è dietro al profilo di una persona.
Le dating app sono il mezzo più moderno e veloce per conoscere le persone ma sembra che siano un po’ in calo tra i giovanissimi che pare preferiscano la semplice messaggistica dei social, più abbordabile delle app, che hanno molte funzionalità a pagamento. Secondo il portale americano Statista, nel 2023 gli iscritti Gen Z sono stati solo il 26% contro il 61% dei Millennial. I motivi sono molteplici, a partire dal prezzo. Rispetto al passato, tutte le applicazioni di dating sono diventate a pagamento e spesso gli adolescenti hanno scarsa autonomia economica. Se si sottoscrive un abbonamento, si viene mostrati per primi, in una sorta di corsia preferenziale che discrimina gli altri utenti non paganti sulla piattaforma. La paura del rifiuto è un altro grande spauracchio. Il meccanismo di selezione delle applicazioni, infatti, provoca dei sentimenti di disagio e inadeguatezza nei più giovani.
Ultimo ma non ultimo, è che si può entrare a far parte di queste app a partire dai 18 anni. Poche sono disponibili al di sotto di questa età, come la francese Yubo e Wizz. La seconda, però, è stata ritirata da Apple e Google store «a causa dei rischi per i minori», riferisce Berardi. Infatti sull’app ci sono stati più di 180 segnalazioni di sextortion finanziario e adescamento nel solo Canada. Tuttavia, dato che non c’è uno stretto controllo sui documenti d’identità, la maggior parte degli adolescenti riesce a creare facilmente dei profili falsi sulle applicazioni in circolazione.
Le app preferite sono Tinder, Hinge, Lovoo (amata per le funzioni live streaming). TikTok, Instagram e Snapchat sono i social media in cui i ragazzi di più conversano, fanno sexting e, eventualmente, decidono di incontrarsi. Infatti, spesso tolgono le notifiche per le dating app e preferiscono spostarsi sui social per avviare una chat più lunga con la persona interessata.
La rubrica su Leggo si chiama “Gen Zex – Il sesso al tempo degli Zoomer” ed è rivolta ai ragazzi dai 15 ai 25 anni. La firma non è a nome del blog ma con un pseudonimo “Morgana Sgariglia“, come una sorta di Lady Whistledown della sessualità!
Se siete curiosi, e volete continuare nella lettura, vi lascio il link qui: https://www.leggo.it/schede/dating_app_sesso_giovani_gen_zex_zoomer_oggi_24_6_2024-8203342.html


