Storia del Burlesque – Lə nuovə performer

Dita Von Teese è la più nota burlesquer a livello internazionale e colei che ha contribuito principalmente alla sua rinascita. Altri nomi famosi attuali e passati (appartenenti agli ultimi dieci anni 2011-2021) sono: Dirty Martini, Julie Atlas Muz, Immodesty Blaize, Angie Pontani, Kitten De Ville, Kitten on the Keys, Catherine D’Lish, Jo Boobs, Kiki Kaboom, Tito Bonito, Jeez Loueez e Lola van Ella, Perle Noire, RedBone, Isaiah Esquire, Po’Chop, Jessabelle Thunder, Siomai Moore (e moltə altrə).

Dirty Martini – Spider Girl, foto: Neil Kendall

Dirty Martini (Linda Maraccini) è la più iconica e conosciuta dopo Dita Von Teese. Si è fatta le ossa nel Va Va Voom Room di New York. È la donna simbolo del New Burlesque per la sua taglia oversize. I suoi numeri sono un misto di burlesque classico con la danza dei ventagli e lo spogliarsi nell’ombra, e fresche intuizioni provenienti dalla cultura pop. Appare per la prima volta su Shortbus, film di John Cameron Mitchell, che descrive le dinamiche di personaggi con seri problemi sessuali sullo sfondo di un locale notturno dove tutto è concesso. Del 2010 è il suo documentario Dirty Martini and the New Burlesque, diretto da Gary Beeber, in cui la performer dichiara che il burlesque è il nuovo punk per la sua caratteristica “fai da te” tipica di questa sottocultura anni Settanta. Ha posato per diversi servizi fotografici come quello per V Magazine realizzato da Karl Lagerfeld nella sede di Chanel a Parigi intitolato Coco a Go-Go.

Catherine D’Lish

Catherine D’Lish è stata l’insegnante di Dita Von Teese. Da lei Dita ha ripreso il numero del bagno nella coppa di champagne, trasformandolo in un bicchiere da Martini. Insieme hanno messo in scena The Boudoir, The Spider and The Butterfly, Dueling Glasses, The Fairy Tale. È una esponente del burlesque classico. Ha una notevole collezione di accessori di scena che include una grande gabbia di uccelli dorata, una gigante rete di ragno e un’alta cascata completa di fontane e fiori. Ha vinto trenta titoli di concorsi tra cui Miss Exotic America, Miss Exotic World e Showgirl of the Year. Ha un brand di loungewear (abbigliamento da casa) che va molto bene. Il suo pezzo forte è l’abito Cassandra, che è in realtà una lunga vestaglia trasparente dalle maniche e dai bordi increspati.

Po’Chop

Po’Chop (Jenn Freeman) ha fondato nel 2015 la Black Burlesque Directory per dare maggiore spazio ai performer neri, africani o di discendenza africana. Copre ben cinque continenti. La performer usa elementi di danza, storytelling e striptease nelle sue performance condite da una sana ironia. È autrice della rivista blog The Brown Pages. È comparsa in show, serie tv, film, riviste teatrali e video musicali. Si riconosce come persona queer.

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