Conoscersi (I)

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L’importanza del galateo dovrebbe essere il punto focale dell’educazione sessuale a scuola. Vuoi un pompino? Ok. Ma prima mi devi far sentire onorata.

Lo sapeva bene l’imperatrice cinese Wu Hu della dinastia Tang che pretendeva che i suoi ufficiali di governo e i dignitari in visita le offrissero omaggio con un cunnilingus. La vostra vista si è arrestata nel leggere. Cunnilingus (cunnus = vulva e lingere = leccare) è una parola latina arrugginita e ostica. Sembra una brutta malattia venerea, come fellatio. E’ per questo che per una settimana mi sono lambiccata assieme alle mie amiche nel pensare ad un termine degno di questa pratica che non sia “leccata/leccatina”. Sono stati sparati alcuni nomi: linguino, pornocibo, cunnicunni (?). Purtroppo non si è arrivate ad un verdetto finale che renda giustizia alla performance nella sua pienezza.

Insinuando un cucchiaino in un tortino caldo ho pensato che l’atto del cunnilingus è simile all’esplorazione approfondita di tale dolce. Guardandolo da fuori non ci si aspetta il cuore denso di cioccolato che ha dentro. Quando si scopre il suo segreto, si rimane meravigliati dalla sensazione visiva e gustativa.

Non siamo delle fan della leccata. La maggior parte delle volte, l’uomo viene arrestato nel suo entusiasmo dalla donna per motivi che spesso non sono spiegati direttamente per vergogna: cattivo odore e imbarazzo per l’organo in sè. Il disagio è dato anche dal fatto che costituisce un rapporto più intimo del sesso, dove vi affidate completamente all’altro.

“Sono piuttosto bravo lì sotto”. – scommetto che è una frase che avete sentito spesso senza reali riscontri. Il più delle volte chi la pronuncia è frettoloso e poco esperto. Per non parlare delle persone schizzinose col vostro cespuglio. Per fortuna, dieci volte su cinque non dura mai a lungo con questi fissati del pube “brasiliano”. Prima o poi il pelo vince. (Nota per i nazisti delle superfici glabre: i peli trattengono gli odori che fuoriescono dalle ghiandole dell’area pubica e servono come fonte d’eccitazione.)

Non pensate ossessivamente se la vostra vagina è presentabile. A meno che non abbiate una coltivazione di nani da giardino lì sotto, il maschio la valuterà sempre magnifica. Non odoreremo mai come l’ambiente asettico e sterilizzato di uno studio dentistico. Abbiamo un sistema di pulitura automatica che mantiene stabile il ph della vagina. Il sapore varia da donna a donna per il nostro stato di salute e lo stile di vita diverso che conduciamo.

Uomini, andate con calma come se steste leccando il nettare degli dei. Metteteci comode come se dovessimo fare una lunga seduta di massaggi. Impegnatevi a scoprire. Aspettate che arrivi l’orgasmo, fatelo esprimere e solo POI fermatevi. L’obiettivo è donare piacere, non colpire il bersaglio dell’orgasmo assoluto.

Questo vale pure per le donne.

Siamo complesse come il nostro organo. Se vogliamo farci “amare” come si deve, dobbiamo essere pazienti e non fasciarci la testa prima del tempo. Abbiamo 8000 terminazioni nervose nel clitoride, dovremo essere patrimonio protetto dall’Unesco. Il punto G non esiste, il clitoride è la mecca dell’orgasmo. Buttate il signor Sigmund Freud dalla finestra che diceva che quello clitorideo fosse infantile perchè interessato soltanto alla funzione riproduttiva del sesso! Seguite il dottor Masters e la psicologa Johnson che dicevano che è l’unico organo progettato esclusivamente per la produzione del piacere. Durante l’eccitamento si gonfia di sangue e cresce all’interno come il pene fa all’esterno.

Bene, ora che vi siete rilassate, lui sbuca da sotto per guardarvi tutto imbrattato di voi. Vi fa schifo? Allora il tizio non è riuscito nel suo intento (o voi avete ancora dei blocchi psicologici). Altrimenti assaggiatevi mentre vi baciate. E’ sempre un’esperienza interessante e vi aiuta a raggiungere l’obiettivo finale. Lasciatevi trasportare, datevi senza riserve. E comunicate con gli occhi, col corpo, con la bocca. Non siete sconnessi perchè lui non è dentro col suo pene.

Se è stato un vero serpente riuscendo nell’intento, sarete pronte per un secondo orgasmo, questa volta per via normale. Ne sarà valsa la pazienza e il divertimento sarà doppio.

Esiste un effetto collaterale. La bravura del suddetto potrebbe farvi uscire di senno ed esclamare: – Ti amo! –

Fate un bel respiro.

Non è “vero” amore. È solo amore per la sua lingua.

ps. Per i maschi che non sanno dove porre lingua, consiglio: She comes first di Ian Kerner.

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